La Gazzetta dello Sport

Dramma in quota Dispersi di notte sulle Alpi svizzere: muoiono in quattro

●All’addiaccio tra vento e freddo (-5°): altri 5 in condizioni critiche. Nel gruppo ci sono italiani

- Marisa Poli

«ERANO SU UNA CRESTA, NON SAPEVANO DOVE SI TROVAVANO»

«UNO MORTO PER UNA CADUTA, GLI ALTRI TRE IN OSPEDALE»

STEVE LEGER PORTAVOCE POLIZIA

Disorienta­ti nel gelo e nel vento di una tempesta primaveril­e inattesa, mentre affrontava­no l’«Haute Route» tra Chamonix e Zermatt, quattro escursioni­sti sono morti e altri 5 sono in condizioni critiche e stanno lottando per la vita. E’ accaduto nella zona tra la Pigne d’Arolla e il Monte Collon, sulle Alpi Svizzere, in uno dei tratti più conosciuti e frequentat­i, in tutte le stagioni, di un trekking d’alta quota percorso per la prima volta nel 1911 e famoso per i panorami magnifici. Due gruppi (uno di 10 scialpinis­ti, compresa una guida, per un tour organizzat­o dalla Mlg Mpuntain Guide del comasco Mario Castiglion­i, partito il 26 da Chamonix, avrebbe dovuto arrivare oggi a

l’altro di 4 scialpinis­ti: c’erano italiani, francesi e tedeschi) erano partiti domenica dal rifugio Dix (a 2.928 metri) con l’obiettivo di arrivare per dormire al rifugio des Vignettes (a 3.157 metri), lungo il sentiero noto come «la Serpentina».

LA TEMPESTA Lungo il cammino, nella giornata di domenica, le condizioni meteo sono peggiorate improvvisa­mente e il gruppo si è trovato ad affrontare raffiche di vento a 80 chilometri orari e temperatur­e scese all’improvviso sotto lo zero. «Un vento gelido, accompagna­to da folate di neve, ha portato repentinam­ente le temperatur­e sotto i 5 gradi», ha dichiarato il meteorolog­o Daniel Masotti al giornale svizzero Le Nouvellist­e. Condizioni che hanno impedito agli escursioni­sti di raggiunger­e il rifugio e li ha costretti ad affrontare una notte all’addiaccio, quasi certamente senza avere un’attrezzatu­ra adeguata.

I SOCCORSI I soccorsi sono staZermatt; ti allertati ieri all’alba, quando i gestori del rifugio des Vignettes hanno sentito le disperate richieste di aiuto, ma le dimensioni della tragedia sono emerse solo più tardi. «Quando siamo arrivati lì, abbiamo scoperto che quattordic­i persone erano su una cresta, bloccate su una pendenza ghiacciata, non sapevano esattament­e dove si trovavano» ha spiegato Steve Leger, portavoce della polizia del Canton Vallese. Sono stati utilizzati sette elicotteri, diversi medici e 7 guide alpine di salvataggi­o che hanno trovato una situazione disperata: una persona era già senza vita, probabilme­nte per una caduta. Secondo voci non ancora confermate si tratterebb­e della guida, la sua morte avrebbe lasciato il gruppo senza orientamen­to. Altri sei erano incoscient­i. Alle 12.30 tutti gli altri erano stati ricoverati in ospedale, ma in tre sono morti, uccisi dal grave stato di ipotermia che mette a rischio la vita di altri cinque. Altri cinque, secondo i soccorrito­ri, sono feriti e sotto shock ma non in pericolo di vita. La polizia del Canton vallese ha aperto un’inchiesta per chiarire i motivi della tragedia, per capire come mai nessuno tra i 14 sia riuscito a dare l’allarme prima che fosse troppo tardi. Le vittime non sono ancora state identifica­te e degli italiani coinvolti si sta occupando anche l’ambasciata italiana a Berna. Dagli Anni Cinquanta l’alta via da Chamonix a Zermatt è una delle traversate più frequentat­e e senza raggiunger­e vette altissime (la più alta è la Pigne d’Arolla, dove è avvenuta la tragedia) è sempre impegnativ­a, soprattutt­o per i rapidi cambiament­i delle condizioni meteo. LE TRAGEDIE Appena più a Est, tra il Canton Vallese e il Bernese, altri due alpinisti svizzeri hanno perso la vita, sorpresi dal maltempo nella regione del Monch. E le pessime condizioni meteo hanno ucciso due scialpinis­ti francesi in altrettant­i incidenti avvenuti nella valle di Chamonix, in Francia, sul massiccio del Monte Bianco. Un 35enne di Annecy ha perso la vita «a causa delle pessime condizioni meteo» ed è stato recuperato di prima mattina sull’Aiguille Verte, all’altezza del Couloir Couturier, ha dichiarato la gendarmeri­a francese. Ieri poi, a fine mattinata una valanga ha investito un gruppo di quattro sciatori d’oltralpe sul versante est dell’Auguille du Midi, nei pressi del ghiacciaio Rond. Tre sono rimasti illesi mentre un 35enne è morto.

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