La Gazzetta dello Sport

Simone spazzato via dal vento sul Dhaulagiri

●Il 36enne mantovano La Terra era con una spedizione spagnola di 15 persone. Aveva cinque Ottomila nel suo curriculum

- Ma.po

Spazzato via dal vento, nella sua tenda. E’ morto così Simone La Terra, mantovano di Castiglion­e delle Stiviere che la prossima settimana avrebbe compiuto 37 anni. Stava cercando di salire sul Dhaulagiri (8.167 metri), la settima montagna più alta del mondo che l’aveva respinto nel 2013.

L’INCIDENTE L’alpinista mantovano era disperso da domenica pomeriggio, dopo l’allarme lanciato dal polacco Waldemar Dominic, che era salito con lui fino al campo 3, ma che aveva deciso di non accamparsi in quel luogo. Il collega di La Terra l’ha visto precipitar­e quando la tenda ha perso l’ancoraggio ed è finita nel vuoto, in un tratto ripidissim­o della «Montagna Bianca», a lungo ritenuta la più alta del mondo. La Terra faceva parte di una squadra di 15 membri guidata dalla spagnola Catalina Quesada Castro. Seppur con pochissime speranze di ritrovarlo vivo, i compagni di salita hanno subito avviato le ricerche, a piedi, mentre un elicottero di soccorso ha affrontato le pessime condizioni meteo per cercare l’alpinista più ad alta quota, ha spiegato Dambar Parajuli di Prestige Adventure, l’agenzia che aveva organizzat­o la spedizione. «Il corpo è stato trovato 800 metri sotto il luogo in cui era accampato», ha detto. A confermare la morte di La Terra anche Ram Prasad Sapkota, portavoce del dipartimen­to del turismo del Nepal, che regolament­a tutte le scalate nel Paese: «Il corpo dell’alpinista italiano è stato recuperato e portato a Katmandu», ha riferito. La salma di Simone La Terra è stata composta al Tribhuvan University teaching Hospital di Kathmandu. Del caso si è preso carico il Consolato Generale d’Italia a Calcutta, che in contatto con la Farnesina, ha offerto l’assistenza ai familiari. Simone La Terra era un alpinista esperto e aveva già conquistat­o cinque 8.000: Shisha Pangma (2006), Broad Peak (2007), Gasherbrum II (2008), Cho Oyu (2009) e Manaslu (2011). Nel 2013 era già salito sullo stesso Dhaulagiri ma era stato costretto a fermarsi a quota 7100 per le pessime condizioni meteorolog­iche.

LA STAGIONE Il monte Dhaulagiri (la «Montagna Bianca») con i suoi 8.167 metri, è stato scalato la prima volta nel 1960 da una squadra svizzera-austriaca guidata da Max Eiselin, insieme a Kurt Diemberger, Peter Diener, Ernst Forrer, Albin Schelbert, Nyima Dorji and Nawang Dorji. Da allora è stato salito 537 volte e il tasso di mortalità, negli anni, si è confermato molto alto: vi sono morte 83 persone. Simone La Terra è la prima vittima di questa stagione primaveril­e appena aperta. L’anno scorso uno sherpa di 33 anni andò in ipotermia e cadde morendo dopo avere raggiunto la cima. L’anno prima un alpinista olandese era scomparso sulla montagna e uno indiano era morto a causa di un malessere legato all’altitudine mentre provava a raggiunger­e la vetta. In Nepal la stagione primaveril­e delle scalate sulle vette più alte del mondo è nel pieno dell’attività. Quest’anno il governo locale ha rilasciato permessi a 792 scalatori per tentare di salire su 26 montagne nel periodo compreso fra aprile e maggio. Delle autorizzaz­ioni, 346 sono per la montagna più alta al mondo, l’Everest.

L’incidente a quota 6900: l’alpinista precipitat­o mentre era all'interno della tenda

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Simone La Terra avrebbe compiuto 37 anni il prossimo 7 maggio, era di Castiglion­e delle Stiviere
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