La Gazzetta dello Sport

La favola Griffin E’ senza una mano e giocherà nell’Nfl

●Il difensore, amputato a quattro anni, è stato scelto da Seattle: «Ho battuto anche gli scettici»

- Riccardo Pratesi

Contro ogni probabilit­à. Shaquem Griffin, 22 anni, linebacker, giocherà la prossima stagione in Nfl, per i Seattle Seahawks. Che l’hanno scelto al draft con la chiamata 141 del quinto giro. Sì, ma Griffin non è il vostro classico promettent­e campione sportivo. Griffin non ha la mano sinistra, amputata quando aveva quattro anni per un disturbo congenito (amniotic band syndrome) per il quale le sue dita non si erano mai completame­nte sviluppate e gli procuravan­o dolori atroci. Eppure Griffin giocherà nella lega dei super atleti: contro ogni probabilit­à, come ha scritto su Twitter, per celebrare il coronament­o di un sogno. Perché la domanda sorge spontanea: com’e possibile? Eppure è tutto vero. Non è una trovata pubblicita­ria. Anche se la Nike l’ha già messo sotto contratto. O meglio, lo aveva fatto addirittur­a già prima della chiamata di Seattle. Ma Griffin, che ha strabiliat­o per i mezzi atletici in fase di preparazio­ne al draft, stabilendo il tempo più veloce di sempre per un linebacker nello sprint, 4.38 secondi sulle 40 yard, e sollevando 102 kg di panca in una serie di 20 ripetute, con una protesi di supporto, va in Nfl per giocare da protagonis­ta. Gli americani non scherzano con il business.

FAVOLA DA FILM C’è persino di più, anche se sembra impossibil­e. Griffin a Seattle giocherà assieme al fratello gemello, Shaquill, primogenit­o per poco più di un minuto. Cornerback dei Seahawks, scelto al draft appena un anno prima di lui. Dopo aver giocato al college per Central Florida, l’università di Orlando, proprio con Shaquem, rifiutando borse di studio più prestigios­e, come quella dei Miami Hurricanes, per potergli essere al fianco su un campo di football. Sono i primi fratelli dal

2001 a essere selezionat­i dalla stessa franchigia Nfl: Tennessee nel 1998 aveva scelto Kevin Dyson e tre anni dopo Andre Dyson. Di nuovo: contro ogni probabilit­à. Shaquill ha messo una buona parola per il fratellino, ma coach Carroll s’è convinto dopo il faccia a faccia con Shaquem: «Ragazzo straordina­rio. Il colloquio predraft ci ha commosso. E’ stato un’ispirazion­e nel raccontare la sua vicenda e cosa quest’occasione Nfl rappresent­asse per lui. E’ una storia meraviglio­sa». In America magari ci faranno un film. Specie ora che Seattle ha aggiunto il classico lieto fine a stelle e strisce. Ma Griffin mica s’accontenta: «Questa non è la fine del mio cammino. Semmai è un altro inizio. In tanti dubitavano di me, ho dimostrato loro che si sbagliavan­o. E siccome ce ne sono ancora parecchi, di scettici, continuerò a farlo». Ah, Central Florida, che lui ha trascinato da All American (seconda squadra), ha chiuso l’annata universita­ria imbattuta: 12-0 di record in stagione regolare. E la ciliegina sulla torta del trionfo al Peach Bowl 2018, di cui Griffin è stato l’Mvp difensivo, sulla corazzata Auburn. Due stagioni fa i Knights avevano chiuso con zero vittorie e dodici sconfitte. Poi, l’effetto Griffin. Contro ogni probabilit­à.

>A 22 anni, ha trascinato la sua università a una stagione senza sconfitte

>Nei Seahawks ritroverà il fratello gemello, che ha esordito nella Lega un anno fa

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