La Gazzetta dello Sport

«La società immagine di un’intera provincia»

●●arbellotto: «Oltre 150 sponsor. Al Palaverde si fanno alleanze»

- Valeria Benedetti

Ealla fine il prosecco è andato via a fiumi. E non poteva essere diversamen­te considerat­a la squadra e considerat­i i suoi sponsor. Il giorno dopo è di quelli con un bel po’ di mal di testa, ma senza rimpianti: con uno scudetto in più in bacheca ne vale la pena, ancora di più dopo un’annata in cui hai fatto a botte con la sfortuna e spesso ha vinto lei. Però alla fine il quarto trofeo per l’Imoco è arrivato e conferma la bontà del cammino intrapreso da un club che, dietro le vittorie, ha tanto altro. Si gode la vittoria Piero Garbellott­o presidente e fondatore della società insieme a Pietro Maschio: «La sfortuna ci ha perseguita­to tutto l’anno: infortuni a raffica e alla fine anche il lutto del papà di Daniele Santarelli. Questa è una vittoria del cuore racconta - di una squadra che ha trovato al suo interno le energie per reagire contro un avversario che abbiamo subito in Supercoppa e Coppa Italia ma che forse non ne aveva più».

IL PROGETTO È la vittoria di un progetto di un club nato dalla scommessa di due imprendito­ri che non si sono limitati a spendere per vincere, ma a creare un circolo virtuoso che desse un valore più a lungo termine a queste vittorie. Così Conegliano negli ultimi sei anni ha ottenuto diversi risultati non solo sul campo. Un Palaverde spesso pieno, per esempio, sold out a oltre 5000 persone come domenica per gara-4 di finale. E una raccolta di sponsor che fa sorridere in uno sport dove spesso si arranca a trovarne. «Conegliano è diventata la squadra della provincia - spiega Garbellott­o, titolare insieme ai fratelli di una ditta che produce botti da molte generazion­i -. Gioca a Treviso, le ragazze abitano tutte all’Imoco Village. I nostri sponsor principali sono Imoco (che produce etichette per il vino, ndr) e Prosecco doc, ma abbiamo oltre 150 sponsor. Sei anni fa non ne avevamo neanche 30. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio sano che risponde. Le aziende che abbiamo riunito per il club sono quasi tutte legate alla produzione del vino e la loro presenza ci consente una buona programmaz­ione insieme al lavoro che abbiamo fatto a livello giovanile».

IL PALAVERDE L’ex casa della Sisley è diventato la casa di Conegliano e il calore non è mai mancato. E non solo. In mezzo ai 5000 del Palaverde l’appuntamen­to per i match dell’Imoco diventano anche un’occasione per stringere alleanze: «Nel 2018 la pubblicità tabellare non basta più. Pubblicizz­are il brand va bene ma conta anche creare relazioni e il club di volley è diventato un punto di riferiment­o anche per quello. Siamo orgogliosi del fatto che chiunque venga al Palaverde si senta a casa sua. Ci sono capitati anche sponsor che ci hanno aumentato il contributo contenti di quello che il marchio aveva portato alla loro azienda». E dopo lo scudetto per Conegliano c’è anche la Champions a Bucarest in semifinale contro il fortissimo Vakifbank: «Andiamo liberi nel senso che loro hanno giocatrici come la Zhu Ting che dà sola prende tutto l’ingaggio dell’Imoco. Ma daremo filo da torcere con questa squadra, non ho dubbi».

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LVF/RUBIN Pietro maschio, presidente insieme a Piero Gargellott­o dell’Imoco Volley Conegliano

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