La Gazzetta dello Sport

Ninja tutto o niente Errore da incubo, doppietta da urlo

●Tifosi sull’altalena con lui: cadute e resurrezio­ni, ma l’amore della gente lo porterà fino al Mondiale

- Alessandra Bocci ROMA

Da bambino rubava per mangiare, ha raccontato al Times, e quella fame deve essergli rimasta addosso per la vita, appiccicat­a anche a quei piedi rabbiosi che a volte producono prodezze e altre volte nefandezze. In fondo è andata così anche contro il Liverpool: uno sciagurato errore a centrocamp­o, un passaggio più semplice da realizzare che da sbagliare e che invece diventa un regalo per Firmino: palla a Manè e gol. Radja ovviamente non può mettersi le mani nei capelli, ma il dispiacere e lo sconcerto sono evidenti mentre ritorna a centrocamp­o a testa bassa. Sconcerto, dispiacere, ma anche orgoglio e rabbia appunto. Quella rabbia che gli ha permesso di risalire la china della partita piano piano e di condurre i suoi a un finale di speranza. Perché è un generoso, Nainggolan, uno che dà tutto e qualche volta troppo, ma quasi sempre sa farsi perdonare. Contro il Liverpool ha regalato emozioni ai tifosi che non ci credevano più e a se stesso, con due gol, i primi due gol della sua carriera in Champions League. Il primo è un tiro dei suoi, una di quelle palle scagliate verso la rete con furore: palo interno e gol, un colpo di biliardo. Ma resterà nella storia di questa notte anche il secondo, segnato su rigore. Perché Radja i rigori non li tira mai: quella palla scottava, lui l’ha presa e ha reso più che onorevole l’uscita di scena sua e della Roma. Ha chiuso il cerchio aperto dopo nove minuti con quella palla persa, la palla che ha reso più facile la vita al Liverpool. Ha dato un senso alla sua stagione fin qui abbastanza opaca. Il tempo era finito, ma Radja ci ha provato fino in fondo. Come ha ripetuto pochi giorni fa ai giornalist­i inglesi: «Io sono un combattent­e, ce la possiamo fare». La Roma, come era capitato alla Juve, si è fermata a un passo dai supplement­ari sognati e stavolta le polemiche per l’arbitraggi­o saranno probabilme­nte anche peggiori. Ma Radja dentro le polemiche canta e balla, ci è abituato e non lo sfiorano. andata a novembre, e poco più di un mese dopo faceva di nuovo imbelvire tutti, società, allenatore, tifosi, compagni, con il video di capodanno, una interpreta­zione non da Oscar, diciamo, fra alcool e bestemmie. Ma è un combattent­e, appunto, e sa sempre come rimettersi in piedi. Questa doppietta al Liverpool fa crescere i rimpianti, anche suoi, ma in qualche modo farà crescere ancora l’affetto dei tifosi, che anche quando perdono la pazienza con Radja la ritrovano in fretta. E magari questa doppietta lo avvicinerà anche al Mondiale: a Liverpool c’era il c.t. del Belgio Martinez a vederlo e per ora la convocazio­ne è assai incerta. Martinez è scettico, perché Radja appunto è un cavallo pazzo, ma sa che i tifosi lo amano e alla fine potrebbe decidersi a portarlo. La sera di Roma, forse, segnerà la stagione di Radja anche in positivo. Il primo mondiale a trent’anni, perché a volte non è troppo tardi. A volte.

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Radja Nainggolan, 30 anni domani, ha realizzato col Liverpool i suoi primi due gol in Champions League AP

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