Firmino «portaerei»: così i Reds spiccano il volo
●Falso nove, regista avanzato, con i suoi tocchi detta i tempi d’inserimento dei compagni: la mossa di Klopp funziona
Aun passo dalla gloria non resta soltanto la rabbia, ma anche l’orgoglio. Sì, perché la Roma si ferma nella grande rimonta, però dimostra che, se avesse giocato con più saggezza ad Anfield, la finale di Champions League non sarebbe rimasta una chimera. Il Liverpool alterna sprazzi di ottimo calcio a clamorose dormite difensive che lo portano sull’orlo del burrone: a Kiev, contro Benzema e Cristiano Ronaldo, ci vorrà maggiore attenzione, altrimenti si rischia di fare il viaggio per niente.
INCURSIONI La Roma è più equilibrata rispetto alla gara d’andata, perlomeno dal punto di vista tattico. Il disegno di Di Francesco è un logico 4-3-3, e non più l’imprudente 3-5-2, e ciò garantisce ai giallorossi di prendere in mano il centrocampo e di assediare i Reds. Il problema è che la squadra di Klopp è molto abile ad attirare il nemico nella tana e poi a colpire con rapide incursioni in contropiede. La manovra del Liverpool si sviluppa in verticale, e questo fa sì che la Roma debba sempre avere il raddoppio di marcatura sulle frecce Salah e Mané. Quando non si fa in tempo a chiudere, si va in crisi: il primo gol degli inglesi è la spiegazione perfetta di questo piano tattico. Firmino imbecca Mané e ciao ciao...
SUGGERIMENTI Ecco, l’uomo in più dei Reds è proprio Firmino che agisce da centravanti arretrato. Un po’ alla Hidegkuti, l’ungherese che è stato il primo grandissimo «falso nueve» della storia del calcio. Firmino suggerisce per le ali che si lanciano negli spazi e detta i tempi d’inserimento anche delle mezzali, a destra Wijnaldum e a sinistra Milner. Le sue idee si traducono in passaggi filtranti, mai banali e, soprattutto, ben dosati. Fa il regista avanzato e tutto il gioco del Liverpool nasce da lui: Firmino è una specie di catapulta che manda i compagni davanti alla porta avversaria con un semplice tocco. E meno male che gli inglesi hanno uno come lui, perché se dovessero basarsi soltanto sulla fase difensiva sarebbero davvero nei guai.