La Gazzetta dello Sport

Zizou non cade mai: «Ma non si arriva in finale senza soffrire»

●Il francese ha superato undici turni eliminator­i: «Ma è stata la gara in cui ho subito di più»

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Sorride Zizou, mentre parla di sofferenza. La sua sembra una catarsi, il sollievo che segue l’onesta presa di coscienza di quanto col Bayern tra andata e ritorno sia andata bene a lui e al suo Real. «Abbiamo sofferto. Però è il bello del calcio, anche perché non si vince senza soffrire, specie in Champions. Non si arriva in finale senza soffrire, mai». Ha ripetuto il concetto tre volte in conferenza stampa e poi alle tv. Soffre, soffre, però non lo butta mai fuori nessuno. E allora per forza bisogna sorridere. Anche perché Marcelo ammette che sul cross di Kimmich «se dicessi che non l’ho toccata con la mano, mentirei».

ZIZOU TREMA MA... Tre ottavi, tre quarti, tre semifinali. Sempre avanti. Roma, Wolfsburg, City; Napoli, Bayern, Atletico; Psg, Juve, ancora Bayern: nessuno è riuscito a far deragliare il Real di Zidane. Che 2 stagioni fa ha perso 2-0 a Wolfsburg, che lo scorso anno stava per naufragare in casa col Bayern e poi al Calderon con l’Atletico, che in primavera ha tremato col Psg, è quasi crollato con la Juve, è stato preso a pallate dal Bayern (39 tiri tra andata e ritorno). Che però è sempre lì.

ZIZOU E LA STORIA Nessun allenatore del Madrid era mai arrivato a tre finali di Champions consecutiv­e, Villalonga e Carniglia si erano fermati a due. E in Europa gli ultimi due tecnici capaci di tanto sono stati Capello col Milan e Lippi con la Juve, ma entrambi di quelle 3 finali ne vinsero solo una mentre Zizou è già a due e può portare il Real a tre successi consecutiv­i, cosa che non si verifica dal 1976, ai tempi del Bayern di Beckenbaue­r. Così come le 4 finali in 5 anni non si vedono dagli anni a cavallo tra i 60 e i 70, dai tempi dell’Ajax di Cruijff. Insomma, qui si parla di storia della Coppa dei Campioni, che Zidane, e Florentino Perez, e Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos e Marcelo, stanno riscrivend­o.

ZIZOU IMBATTIBIL­E In nome del dna europeo del Real . Che punta al tredici, la tredicesim­a «orejona». Afferrato a Zidane, protagonis­ta nella «novena» da giocatore (2002) e nella «décima» (2014) come aiutante di Ancelotti. Abbiamo detto delle sfide ad eliminazio­ne diretta passate da Zizou e citato le finali vinte. In ambito europeo dobbiamo aggiungere le due Supercoppe vinte contro Siviglia e Manchester United. E in quello globale i due Mondiali per Club vinti con Kashima Antlers e Gremio. A livello internazio­nale Zidane non conosce sconfitta. «Sì, probabilme­nte quella col Bayern è la partita nella quale ho più sofferto da quando alleno, ma senza fiducia in se stessi non si va da nessuna parte. Bisogna credere, solo così si va avanti. E noi crediamo». Con immensa fede verso la «decimoterc­era», parola lunga quanto la striscia di successi europei del Madrid.

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AP Zinedine Zidane, 45 anni, sulla panchina del Real Madrid ha già vinto due volte la Champions League

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