Mercato Milan, esperienza cercasi Fassone, 40 giorni per rifinanziare
●Ieri l’assemblea per le garanzie di iscrizione alla A L’a.d.: «Liquidità ok». E spera nella «Santa Champions»
Maggio 2018 sarà un mese vietato ai nostalgici rossoneri. L’addizione maggio più Milan in passato dava spesso lo stesso risultato: l’ultimo atto di Coppa dei Campioni. Adesso gli orizzonti sono altri, occupano l’intero panorama del club e il meteo è in evoluzione: potrebbe esserci il sole ma anche mettersi al brutto. Di certo per il Milan sarà un mese cruciale: il campo porta con sé la finale di Coppa Italia e la rincorsa al sesto posto, la società se la vedrà col verdetto Uefa sul Financial fair play e il tentativo di rifinanziare il debito con Elliott. Maggio intanto è iniziato con l’assemblea straordinaria degli azionisti, che si è svolta ieri pomeriggio a Casa Milan e che in termini finanziari ha prodotto una novità importante: è infatti stato votato all’unanimità lo slittamento di otto mesi – dal 15 ottobre 2018 (ovvero la data entro cui il Milan deve rimborsare del tutto Elliott) al 30 giugno 2019 – della scadenza di una tranche da 15 milioni di euro (cifra massima) di una delle due obbligazioni sottoscritte da Elliott alla Borsa di Vienna lo scorso maggio.
RESTITUZIONE La tranche fa parte dell’obbligazione da 54,3 milioni che il club aveva utilizzato per il mercato estivo. Al netto di come andrà il tentativo di rifinanziamento su cui sta lavorando da mesi Fassone, la restituzione a Elliott di metà ottobre sarà dunque un po’ più leggera e questo ha generato qualche punto di domanda agli azionisti, a cui l’a.d. ha risposto così: «La cosa non c’entra col bisogno di liquidità, che è sostenuta dalla proprietà. La questione è che attraverso lo spostamento di 15 milioni al 30 giugno 2019 siamo perfettamente aderenti ai parametri richiesti dalla Federcalcio». In particolare l’indicatore di liquidità, che misura il rapporto fra attività e passività a breve termine. In altre parole, non si rischieranno problemi per l’iscrizione al prossimo campionato.
OPZIONI Tutto ciò va letto in un contesto ormai chiaro da mesi: Elliott è sì creditore nei confronti di Mr. Li e del Milan, ma si conferma anche molto vicino al club e sensibile alle esigenze rossonere. Lo scenario cambierebbe se Li Yonghong non provvedesse più agli aumenti di capitale (finora chiesti dal Cda e sempre arrivati, l’ultimo circa una settimana fa): in questo caso Elliott avrebbe diritto al subentro. Al termine dell’assemblea, durata circa mezzora, Fassone ha affrontato informalmente con i piccoli azionisti anche argomenti di respiro più ampio e da quanto è filtrato il progetto a breve-medio termine rossonero continua a essere considerato in termini ottimistici. Per quanto riguarda il rifinanziamento, l’a.d. rossonero ha chiarito che nei prossimi 30- 40 giorni sottoporrà a Mr. Li le tre opzioni studiate e portate avanti in queste settimane. La decisione finale ovviamente sarà presa dal presidente.
TETTI E PALETTI La questione è basilare perché la buona riuscita dell’operazione (l’obiettivo è rifinanziare aumentando l’importo del prestito e allungandolo a cinque anni) permetterebbe una gestione più ragionata nei prossimi anni, soprattutto alla luce delle sanzioni Uefa sul Financial fair play, che sono attese per fine mese e legheranno in parte le mani al club. Fassone peraltro ha ribadito, come già detto ultimamente, che non c’è bisogno di vendere per esigenze di bilancio. Le ragioni dietro alle cessioni saranno quindi solo di carattere sportivo. A proposito di bilancio: il quadro prospettato dall’a.d. è un meno 80-90 in questo esercizio, che dovrebbe scendere a meno 5560 il prossimo anno (atteso un +25 milioni alla voce ricavi), fino al punto di pareggio (break even) da provare a raggiungere nella stagione 2019-20 soprattutto – ha detto Fassone – se dovesse arrivare l’aiuto della «Santa Champions». Sì, definita proprio così. Al di là delle proiezioni, va ovviamente sempre tenuto in considerazione il tetto di -30 milioni da non sforare a bilancio nel triennio, paletto imprescindibile posto dalla Uefa. Altri temi in ordine sparso: il monte stipendi da abbassare ma non eccessivamente, se si vogliono attirare giocatori di livello internazionale. L’arrivo di acquisti esperti, dopo la ringiovanita della scorsa estate. Il forte interesse per le seconde squadre: il Milan sarebbe pronto ad aderire fin dalla prossima stagione. E per il 2018-19 c’è anche l’intenzione di inserire nella rosa della prima squadra tre ragazzi nati negli anni Duemila. Per il momento il Milan ha messo le mani su Reina (35 anni) e Strinic (30), e Fassone ha chiarito che anche gli altri arrivi saranno giocatori di esperienza: al club il compito di trovare il giusto mix.