La Gazzetta dello Sport

Viva Zapata, il difensore ritrovato. E in Coppa...

●>omagnoli ha nel mirino la finale ma il colombiano è un titolare aggiunto Non era facile dopo mesi di panchina

- Luca Bianchin

Quando dici: la vita comincia in salita. Cristian Zapata è arrivato al Milan a inizio agosto 2012, meno di un mese dopo l’addio di Nesta e la cessione di Thiago Silva al Psg. La frase «essere al posto giusto al momento giusto» non è stata inventata pensando a lui. Cristian, forse anche per questo, al Milan ha vissuto cinque anni e mezzo di alti e bassi. Spesso ha deluso quando da lui ci si aspettava continuità, spesso ha sorpreso quando le sue azioni erano in ribasso. Ha marcato bene Messi e fatto fatica contro Paulinho del Livorno. L’ultimo mese non fa eccezione perché Zapata è entrato per Romagnoli, in teoria una brutta notizia per Gattuso considerat­o il rendimento della coppia Bonucci-Romagnoli. Eppure il suo rendimento è stato ampiamente all’altezza. Di più, il Milan ha avuto una conferma: il centro della difesa è il reparto più coperto. Con Bonucci, Romagnoli, Cristian e Musacchio, Gattuso ha quattro potenziali titolari. Zapata recentemen­te ha giocato dall’inizio con Napoli, Torino, Benevento e Bologna, una volta con Musacchio, tre con Bonucci. Gol subiti dal Milan: due in quattro partite. Punti fatti: cinque. Rendimento dell’uomo di Padilla: più che positivo.

RUSSIA Possibile che Gattuso a questo punto si faccia delle domande. Zapata e Bonucci giocano bene insieme, possono scambiarsi il centro-destra e il centro-sinistra e sulla carta si completano perché Cristian è rapido, non la dote migliore di Leo. Sabato contro il Verona dovrebbero giocare ancora insieme, in attesa di capire che succederà mercoledì in Coppa con la Juve. Alessio Romagnoli è sulla via del recupero e, per il livello di gioco mostrato nell’era-Gattuso, se sta bene merita il posto. Zapata però è pronto, particolar­e importante per il futuro. Il 17 infatti è uno dei pochi milanisti che, a meno di imprevisti, giocherà il Mondiale. Zapata, Rodriguez, Kalinic, André Silva, forse Suso. Gli altri, purtroppo per l’Italia, guarderann­o. STRANO MA VERO Zapata in Russia avrebbe giocato anche senza presenze nel Milan e sarebbe stato coerente con il suo passato imprevedib­ile. È arrivato al Milan, la squadra della sua vita, dopo una retrocessi­one con il Villarreal. Quando gli hanno chiesto chi fosse il difensore da cui ha imparato di più, ha scelto un nome particolar­e: Nestor Sensini. Nella scorsa stagione ha segnato un solo gol, però il gol dell’anno... e non solo per lui: il 2-2 al 97’ nel derby, con maglia regalata a Li Yonghong, reduce dal closing. Anche in questo campionato, ha giocato la partita migliore con l’avversario più complicato: il Napoli. A metà aprile Cristian è stato quasi perfetto contro Mertens, Insigne, Callejon e anche Milik. Prima aveva fatto male, ma male davvero, solo contro la Samp del cugino Duvan: assist involontar­io di testa all’altro Zapata. Ora si giocano a distanza l’Europa, poi vogliono andare al Mondiale insieme. Riunione di famiglia.

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GETTY TALENTO INCOSTANTE Cristian Zapata, 31 anni, al Milan dal 2012 con alti e bassi. In stagione 11 gare da titolare

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