La Gazzetta dello Sport

Da Barrow a Vido e Kulusevski la Dea ha il futuro in cassaforte

●Il gambiano esploso con Gasperini è l’ultima stella, ma l’Atalanta di Percassi ha altri talenti pronti per il prossimo anno

- Vincenzo D’Angelo

Metti la miglior gioventù al servizio di un maestro di calcio e in poco tempo ti ritroverai in casa un tesoro inestimabi­le. Musa Barrow è soltanto l’ultimo diamante uscito dalla infinita miniera di talenti che è il vivaio dell’Atalanta. E onestament­e, oggi, è difficile parlare di favola. Perché dietro la scalata nel grande calcio dell’attaccante del Gambia c’è tutto un percorso deciso a tavolino dal club, che ha aspettato il momento giusto per lanciare in Serie A quello che è tuttora il capocannon­iere del campionato Primavera, anche se con la squadra di Massimo Brambilla non gioca da un paio di mesi: 23 gol (4 dei quali su rigore) e 7 assist in 18 presenze. La nuova stellina dell’Atalanta di Percassi è stata inserita gradualmen­te nel mondo nerazzurro e ora ha già conquistat­o i gradi del predestina­to. «La cosa che impression­a di più è il mondo in cui calcia. E il fatto che riesca a prendere la porta da qualsiasi posizione». Brambilla raccontò così le prime sensazioni avute lavorando col gambiano. Che ha aspettato il suo momento per conquistar­e anche la Serie A.

LA SVOLTA Un percorso diverso da quello fatto nella scorsa stagione dai protagonis­ti della scalata all’Europa. Dopo una partenza molto sofferente, la gara della svolta arriva contro il Napoli, con Gasperini che si gioca la panchina lanciando dal primo minuto Caldara al centro della difesa e Gagliardin­i in mezzo al campo. Il resto è storia: Gaglia conquista tutti e pochi mesi dopo fa la valigia per Appiano Gentile, in cambio di un assegno da 28 milioni da parte dell’Inter, mentre Caldara firma per la Juve (cessione da 20 milioni) ma resta in prestito per un altro anno. Il lavoro sul vivaio premia sempre, c’è poco da fare. Caldara e Gagliardin­i, insieme a Conti – passato al Milan l’estate scorsa per 23 milioni più Pessina, oggi allo Spezia – sono cresciuti insieme nel settore giovanile e insieme hanno riportato la Dea in Europa 26 anni dopo. Un’Atalanta imbottita di giovani, come Kessie, classe ’96, o Grassi, Cristante e Petagna, tutti giocatori del 1995, come il portiere Gollini, non sempre protagonis­ta ma che comunque ha dato – e continua a dare – il suo contributo. Con

Gasp la carta d’identità non conta: serve lavorare, sudare, aver voglia di migliorars­i. L’occasione, prima o poi, arriva.

DI RIENTRO Barrow ha saputo aspettare, segnando con la Primavera e mettendosi in mostra negli allenament­i con la prima squadra. Così come Alessandro Bastoni e Filippo Melegoni, due ’99 lanciati titolari già nello scorso campionato da Gasperini. E in Primavera c’è ancora da «prendere»: Dejan Kulusevski è un centrocamp­ista svedese col vizio del gol e qualità da vendere. È un 2000, forse servirà altro tempo, ma non è detto. L’altro gioiello della Primavera è Marco Carnesecch­i, portiere della nazionale U18. Ma l’oro di Bergamo non finisce qui. La prossima stagione torneranno Pessina dallo Spezia e Valzania e Capone dal Pescara: un ‘97, un ’96 e un ’99, protagonis­ti in B e pronti al master con il maestro Gasp. Che più di tutti aspetterà Luca Vido, su cui ha già lavorato nella prima parte di questa stagione: «Sono cresciuto tanto grazie a Gasperini: mi provava vice Gomez, ecco perché ora so svariare su tutto il fronte d’attacco» ha detto Vido nell’ultima con l’U21. Col Cittadella 16 gare, due gol e prestazion­i da leader. Ora serve l’ultimo step, tornare a Bergamo e conquistar­e la A: Vido-Barrow, a voi il futuro.

 ?? AFB ?? Musa Barrow, 19 anni
AFB Musa Barrow, 19 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy