L’arbitro fa il guardone nello spogliatoio registra la doccia degli atleti con il telefonino
●Un fischietto milanese è stato scoperto durante un torneo open. L’allarme lanciato dai lituani
Carabinieri negli spogliatoi, martedì, a Solaro, nel milanese, durante il torneo internazionale di pallavolo organizzato dalla locale Polisportiva, con il patrocinio di Regione Lombardia e della Fipav. Nessuna intemperanza, nessuna aggressione o vandalismo, né furti. A creare scompiglio, uno smartphone lasciato all’interno, nascosto in un marsupio, con la videocamera accesa. Per riprendere quanto accadeva: ragazzi maggiorenni e anche minorenni intenti a farsi la doccia e cambiarsi.
SHOCK Uno shock, per la squadra lituana che si è accorta e ha scoperto l'intruso. E anche, a posteriori, per tutti i 250 ragazzi, provenienti da sei Paesi europei, che hanno partecipato alla manifestazione. Protagonista della vicenda un arbitro 27enne residente a Milano, denunciato al momento per violenza privata. Ma il suo cellulare è sotto sequestro da parte dei Carabinieri della compagnia di Desio. I contenuti verranno analizzati con attenzione e per il giovane fischietto i guai potrebbero diventare molto più seri. «Non ho fatto nulla, la videocamera si sarà attivata da sola», ha provato a discolparsi il diretto interessato, accerchiato. Ma l’ipotesi al vaglio è che, al contrario, fosse stato piazzato lì in maniera scientifica, mirata, prima dell’inizio della partita. E che possa contenere parecchi file di atleti più o meno nudi.
IPOTESI «C’è il sospetto che possa essere successo qualcosa di grave – spiega Massimo Morato, presidente della Polisportiva di Solaro e organizzatore dell’evento, pur con le dovute cautele -, ma aspettiamo che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro. Dal nostro punto di vista siamo subito intervenuti, segnalando quanto accaduto. Prendiamo le distanze e ci auguriamo che la Federazione, a cui invieremo apposita segnalazione, sospenda questo arbitro, in attesa di avere le risposte dagli inquirenti: di certo, se venisse di nuovo qui, io non lo vorrei ad arbitrare le mie squadre». Ad accorgersi è stato un atleta della squadra lituana, mentre si stava cambiando, insieme ai compagni, negli spogliatoi del palasport. Notato il marsupio sospetto, lo ha aperto trovando il telefono con la telecamera accesa e diretta verso l’esterno. Da qui, lo sconcerto e la segnalazione prima al proprio allenatore e poi agli organizzatori. Immediata la telefonata ai Carabinieri, che hanno evitato che l’arbitro fosse aggredito. Adesso si attendono i riscontri da parte degli inquirenti: la voce, sconvolgente, si è subito trasformata in tam-tam tra le squadre che hanno partecipato al torneo. Il timore diffuso è che l’occhio elettronico del giovane arbitro possa aver spiato anche altre squadre negli spogliatoi nei giorni precedenti.