La Gazzetta dello Sport

Le bordate di Moratti

«Partite con la Juventus? E’ sempre la solita storia Un ritorno al passato...»

- Nicola Cecere MILANO L’ex presidente Massimo Moratti, 72 anni

●L’ex presidente dell’Inter: «Il fallo di Pjanic? Molte cose non quadrano... Pensiamo che la Var dia giustizia, ma dietro ci sono sempre due arbitri»

Massimo Moratti ospite all’Istituto dei Tumori di via Venezian per una serata all’insegna dei ricordi nerazzurri. E’ reduce dal consiglio di amministra­zione che lo ha eletto presidente della Saras, viene introdotto dal dottor Enrico Regalia, responsabi­le dei trapianti di fegato e animatore del locale Inter club, che inaugura il dibattito con un prevedibil­e «questa serata dedicata alle imprese della sua famiglia non può che partire dall’attualità di Inter-Juve...». L’ex presidente è pronto a calciare il rigore: «In questi giorni ho evitato i cronisti proprio per non lasciarmi andare, ma dovevo immaginare che la trappola sarebbe scattata qui... Eh, InterJuve è stata una sofferenza. Per tanti interisti, è stato un improvviso ritorno a qualcosa del passato. Ti sei sentito coinvolto nuovamente dentro la storia di una volta, che non finisce mai, ma che mette l’Inter in condizione di avere un suo carattere e le sue caratteris­tiche, che sono sempre uguali, come sono uguali quelle della Juve... Non dico vittimismo ma essere comunque vittime di situazioni strane. Questo ha portato gli interisti ad essere ancora più interisti. Ma non approfondi­rei, quello che è successo, è stato un fatto eroico aver resistito fino al minuto 85 in dieci... Alla fine si poteva mantenere quell’eroismo per altri 5 minuti e la partita sarebbe finita diversamen­te». CECCARINI La platea torna a vent’anni fa, a quello scontro tra Ronaldo e Iuliano in area bianconera sul quale Ceccarini sorvolò e sul quale l’arbitro livornese è tornato di recente per ribadire che la sua decisione fu giusta. E qui Moratti sorride amaro. «Mi sono rivisto il filmato e mi son detto: come si fa a dire che non era rigore? Lasciando stare allora e ritornando al presente, la Var è importante perché toglie il dubbio però toglie anche l’emozione del momento della partita. La certezza di un padreterno che ti dice “guarda che è così” fa sì che nessuno brontoli più. Questo ti toglie il piacere (ride, ndr). La Var è comunque importante e dove non c’è come in Champions manca qualcosa. Vediamo che ci sono ingiustizi­e più rilevanti ora che c’è la Var in Italia. Ma dietro la Var c’è una persona, un altro arbitro, non una macchina. Anche quella persona può non vedere nella stessa maniera come tutti. Pjanic da cacciare? Questa partita l’ho vissuta con una tale ansia tutto il tempo... Anche il fallo di Pjanic faceva parte di quella guerra in campo, mi sembrava che ogni momento fosse quello buono per far succedere qualcosa, poi c’è stato anche un altro fallo su Cancelo... Tante cose che non quadravano... Noi pensiamo che con la Var la giustizia debba arrivare a tutti i costi, dietro la Var ci sono due arbitri a cui bisogna dar retta e può diventare un problema. Al

SU LUCIANO SPALLETTI ALLENATORE DELL’INTER E’ DIVERSO DAGLI EPISODI DI SABATO, MA COME SI PUÒ SOSTENERE CHE ERA FALLO DI RONALDO?

SUL CONTATTO IULIANO-RONALDO NON SANZIONATO DA CECCARINI NELLA SFIDA SCUDETTO ‘98 E’ BRAVISSIMO, MA FORSE QUEL CAMBIO DI ICARDI HA TOLTO CARATTERE ALLA SQUADRA

di là delle ingiustizi­e, noi la partita la stavamo vincendo e forse senza cambiament­i alla fine avremmo portato a casa la vittoria».

SPALLETTI E ICARDI E’ una critica a Spalletti, certo, la stessa rivolta al tecnico da tantissimi spettatori del derby d’Italia. «La

squadra ha fatto molto bene, in dieci ha avuto orgoglio, coraggio, un bel gioco: l’allenatore fin lì è stato molto bravo. Poi ci sono state le vicende che possono capitare in queste partite. Mi dispiace perché stavamo vincendo, forse tenendo gli stessi giocatori avremmo vinto. Il cambio di Icardi? Non sono l’allenatore e ci saranno stati tutti i motivi per farlo, ma agli occhi di un tifoso quel cambio ha tolto valore e carattere alla squadra». Quindi Spalletti sotto processo? No, Moratti alla fine lo difende. «E’ bravissimo, al di là della critica per sabato sera, fatta da un tifoso. Cambiare in questo momento non sarebbe la cosa più giusta».

MOURINHO E MANCIO

Cessione dei big in caso di quinto posto? «Non lo so, forse non arrivano a fare questo. Dalbert? Su di lui non c’era soltanto l’Inter. Ad oggi non è stato valutato così bene, ma la proprietà ha portato anche Cancelo e Rafinha, che sono ottimi e che proverà a tenere. Io a gennaio avrei preso anche una punta. Lazio e Roma hanno avuto continuità, pur avendo le coppe. Ma forse quelle aiutano, invece che disturbare». La chiusura è dedicata a due suoi tecnici, Mourinho e Mancini: «Quella della macchina del Real che lo aspettava fuori dalla stadio è stata una stupidaggi­ne ma il giorno dopo era a casa mia... Diciamo che per il Triplete l’ho perdonato. Mancini c.t.? Andrà benissimo perché ha la voglia di farlo. Provai a prenderlo da giocatore, ma per la Samp era incedibile».

SCELTA CHE FORSE HA UN FUTURO, MA SUNING HA PORTATO GENTE COME CANCELO E RAFINHA

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LAPRESSE Miralem Pjanic, già ammonito, ha appena travolto fallosamen­te il brasiliano Rafinha: i giocatori nerazzurri, furibondi, circondano l’arbitro Daniele Orsato che invece «grazia» il centrocamp­ista bosniaco della Juventus
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IMAGO
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SU DALBERT TERZINO DELL’INTER

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