La Gazzetta dello Sport

Bastano? Dai Uefa, usa la Var

●Malagò: «Evita certi disastri. Ceferin lo sa». Nicchi: «Assurdo continuare senza». Spiraglio per introdurla dal 2018-19 nelle coppe

- L’INTERVISTA di FRANCESCO CENITI ROMA

Tanto per iniziare, una proposta: «Sarebbe altrettant­o bello se Figc e Coni sfruttasse­ro le prossime giornate di campionato per lanciare una campagna contro le aggression­i subite dagli arbitri». E sul tavolo di Marcello Nicchi, numero uno dell’Aia, sbucano dei fogli. «Ecco, legga i dati sono aggiornati a fine aprile: in questa stagione ben 347 direttori di gara sono stati oggetto di violenza. E molti di questi sono minorenni. Vogliamo fare qualcosa? Oppure l’unico problema che interessa ai vertici è il nostro 2% per l’elezione del presidente federale? Bene, a questi signori mando un avviso: non arretriamo di un millimetro, ci difenderem­o in tutte le sedi e in ogni modo. E poi è bene che se ne occupi il prossimo consiglio: stiamo lavorando per arrivare alla nuova governance».

Con Fabbricini e Malagò non è stato certo un amore a prima vista…

«Da parte mia c’è il massimo rispetto per il loro ruolo, semmai non è accaduto lo stesso nei nostri confronti».

Si spieghi.

«Le sembra normale che, con tanti problemi, come prima cosa abbiano pensato a buttarci fuori dal Consiglio federale? E perché? A parte la Serie A, tutte le altre componenti ci vogliono. E poi è pure una questione di tempi sbagliati: parlare di questa cosa sul finale della stagione, quando ogni gara è decisiva, turbando la serenità degli arbitri. Un clamoroso autogol».

Ma è così importante per l’Aia quel 2%?

«Sì, perché applica il principio della rappresent­anza democratic­a previsto dal 2004 nella legge Melandri. Ripeto: rappresent­anza democratic­a. Da 14 anni nessuno l’ha mai messo in discussion­e, neppure il commissari­o ad acta Napolitano, figlio di Giorgio ex presidente della Repubblica, che nel 2012 varò il nuovo statuto Figc».

Marcello Nicchi, 65 anni, è al terzo mandato da presidente dell’Aia. È stato eletto per la prima volta nel 2009 e poi riconferma­to nel 2012 e nel 2016. Come arbitro ha diretto 95 partite di Serie A, dal 1988 al 1997

IL PRESIDENTE DELL’AIA: «IN CHAMPIONS GLI ERRORI GRAVI SAREBBERO STATI CANCELLATI. NOI PARTITI IN ANTICIPO PERCHÉ ABBIAMO ARBITRI FANTASTICI»

Secondo Malagò siete più indipenden­ti e autonomi senza quel 2% e Calciopoli, da lei evocata come rischio, lo dimostrere­bbe.

«Non replico al presidente Coni. Semmai ricordo un po’ a tutti che, ai tempi di Calciopoli, i dirigenti della A chiamavano designator­i e presidente Aia, lamentando­si degli arbitri, facendo ricusazion­i. Cose squallide. Adesso le risposte le diamo negli incontri ufficiali, ma forse qualcuno ha nostalgia del passato e ci vuole sotto le loro dipendenze. Ma non passeranno, sappiamo difenderci».

Lo sciopero è una ipotesi sul tavolo?

«Mai usata questa parola e non lo farò ora. Dico questo: la violenza e le minacce sono roba seria. Speriamo di avere presto una Figc in grado di capire le priorità».

A proposito d’insulti, ha sentito Daniele Orsato dopo Inter-Juve.

«Ecco, le sembra normale quello che è accaduto? Un grande arbitro come Daniele è rimasto due giorni barricato in casa con i figli, tra insulti e telefonate poco simpatiche. Tutto per una serata non felice, un cartellino non dato. Può capitare, i primi a perdere il sonno per gli errori sono proprio gli arbitri. Ma ha sentito una sola parola di solidariet­à verso Orsato da Figc, Coni, Lega di A? Zero assoluto, nonostante il linciaggio continuo con notizie inventate, tipo il fratello juventino. Per non parlare delle bufale su Tagliavent­o con i labiali fasulli. Orsato ha le spalle larghe e tornerà più forte di prima, ma io penso ai ragazzini».

Quali ragazzini?

«Il diciassett­enne picchiato una settimana fa ad Ancona in Terza categoria da un giocatore di 31 anni. Il presidente di sezione lo ha trovato in pronto soccorso con il ghiaccio sull’occhio, era ancora vestito da arbitro. E così via, ma tanto basta togliere il 2%...».

Sembra quasi un’ossessione questa percentual­e...

«Lo è per qualcuno, non c’era nessuno motivo di aprire questo fronte. Vorrei capire perché, la storia degli statuti non regge».

Cambiamo discorso, capitolo Var: adesso tutti salgono sul carro del vincitore...

«Noi siamo partiti in anticipo perché abbiamo un gruppo di arbitri fantastico. Dobbiamo lavorare ancora, migliorare, ma i risultati sono ottimi e un calcio senza Var non è possibile. Per carità, abbiamo sbagliato e lo faremo ancora. Capita ai giocatori, succede agli arbitri. Ma i vantaggi della tecnologia sono evidenti».

Nelle semifinali di Champions è accaduto di tutto, i club italiani gridano al complotto.

«Ma no, ci sono state delle sviste pesanti e molte ai danni delle nostre squadre, ma è frutto della casualità. Certo, gli errori gravi sarebbero stati cancellati con la Var. E per questa ragione sono convinto che quanto prima avremo la tecnologia anche in Uefa».

 ??  ?? Gli errori che hanno macchiato la Champions. In alto da sinistra: Real-Psg mani di Sergio Ramos. Tottenham-Juve rigore su Douglas Costa non concesso. Barcellona-Roma rigore su Dzeko. Juve-Real rigore su Cuadrado. Man City-Liverpool gol annullato a...
Gli errori che hanno macchiato la Champions. In alto da sinistra: Real-Psg mani di Sergio Ramos. Tottenham-Juve rigore su Douglas Costa non concesso. Barcellona-Roma rigore su Dzeko. Juve-Real rigore su Cuadrado. Man City-Liverpool gol annullato a...
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