La Gazzetta dello Sport

ICARDI, TUTTO IN 15 GIORNI: CHAMPIONS, CONTRATTO E MONDIALE

● I bersagli nel mirino di Maurito, inclusi il sogno Mondiale e l’Europa che conta: l’Inter punta forte sulla sua voglia di farcela

- Mirko Graziano INVIATO A UDINE

Nerazzurri a 4 punti dalla Roma che va a Cagliari e dalla Lazio che ha l’Atalanta

All-in in due settimane. Oggi l’Udinese, poi il Sassuolo, infine la Lazio: da qui al 20 maggio Mauro Icardi metterà in gioco tutto. Tra traguardi e sogni stagionali, Champions, classifica cannonieri, contratto e l’ambizione di sempre: andare al Mondiale con l’Argentina.

ANGOSCIA CHAMPIONS Nelle prossime due gare l’Inter dovrà recuperare almeno un punto sulla Lazio per poi potersi giocare ogni cosa all’Olimpico con il destino di nuovo nelle proprie mani. Di fatto, in ottica quarta piazza, potrebbero anche non bastare 9 punti in questo finale di campionato, ma il bottino massimo è conditio sine qua non nella quasi disperata corsa Champions. Zero presenze nell’Europa che conta: un numero non più accettabil­e in casa Icardi. E l’Inter, a sua volta lontana dal grande calcio dal 2012-13, si aggrappa ai gol del capitano anche solo per una questione scaramanti­ca: un’unica volta, finora, i nerazzurri hanno infatti perso con Maurito in gol (1-3 contro l’Udinese). Sì, certo, il 25enne argentino ha segnato nella recente gara-beffa con la Juve, ma sabato scorso lui era uscito dal campo con i nerazzurri avanti 2-1... Nel frattempo, Mauro si è portato a due lunghezze da Immobile, attuale re dei bomber: 29 centri per il laziale che però è ai box, infortunat­o.

«A me interessa l’Inter in Champions, il resto conta zero», l’Icardi-pensiero. Parole sincere, sentite, ma lo stimolo diventa sempliceme­nte doppio: trascinare a suon di gol il gruppo più in alto possibile e magari portare a casa per la 2a volta in carriera il titolo di capocannon­iere di A. Solo Boninsegna e Meazza nella storia dell’Inter ha saputo conquistar­e il trono più di una volta.

SELECCION PROIBITA C’è poi la corsa al Mondiale, traguardo a lungo accarezzat­o, a un certo punto vicinissim­o, poi di nuovo lontano, oggi quasi un miraggio. Nei giorni scorsi l’incontro con il c.t. Sampaoli. Icardi sarà inserito nella prelista dei 35, ma al momento ha scarse possibilit­à di entrare nei 23: un gradino

sopra ci sono Messi, Aguero, Higuain, Pavon, Lautaro Martinez e Dybala. A meno di infortuni dell’ultimo momento, serve insomma un miracolo. Maurito ha una sola strada per provarci: chiudere la stagione appunto in maniera straripant­e e scatenare l’opinione pubblica argentina. Un Icardi animato da furiose motivazion­i dunque, per se stesso e per l’Inter. Poi a fine campionato si parlerà pure di contratto: adeguament­o e rinnovo sono scontati (si arriverà a 6 milioni a stagione più bonus fino al 2023). Sarà certamente un faccia a faccia sereno, fra amici. L’Inter non vuole perdere il suo capitano, ha già pronto un piano alternativ­o alle cessioni eccellenti sul fronte Fairplay finanziari­o, e attende solo di capire quali siano i progetti del ragazzo, a maggior ragione in caso di flop Champions. Sul tavolo di Ausilio, va detto, non sono per ora arrivate offerte ufficiali dalle corazzate europee, né giungono segnali che l’entourage di Icardi abbia in mano un club pronto a versare i 110 milioni della clausola. Certo, un eventuale Mondiale al top darebbe un peso diverso al «prodotto» Icardi, ma non è da escludere che club come Manchester United (basta Lukaku?), PSG (che farà Cavani?) e magari Bayern (da capire il futuro di Lewandowsk­i) decidano presto di fare a prescinder­e un grande sforzo economico. Maggio davvero bollente per Icardi, che là davanti, ormai a un passo, intravede il bivio decisivo della carriera: mettersi in diretta competizio­ne coi mostri sacri cercando gloria lontano dall’Italia; oppure inseguire la leggenda di Zanetti, tatuarsi sul braccio la fascia di capitano dell’Inter, e provare a marchiare in proprio una nuova vincente «era nerazzurra». Più facile la prima strada. Romantica e piena di poesia la seconda.

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