La Gazzetta dello Sport

Primo gol nerazzurro Rafinha guarda avanti «Voglio restare qui»

●«Penso solo all’Inter. Resa semplice una trasferta complicata. Ora altre due vittorie da Champions». Pronto il piano per tenerlo

- Mirko Graziano INVIATO A UDINE

Sì, vabbè, perché sorprender­si? Rafael Alcantara, in arte Rafinha, per anni ha palleggiat­o e si è misurato tutti i giorni con Messi, Iniesta, Suarez e Neymar. E’ quindi normale che il brasiliano, finalmente in condizioni fisiche accettabil­i, prenda oggi il comando dell’Inter senza sentire la minima pressione. Una potente iniezione di personalit­à, classe e spavalderi­a, giusto in tempo per un finale di stagione complicato ma eccitante: da ieri, grazie all’Atalanta del Gasp, la banda Spalletti è infatti tornata padrona del proprio destino.

«VOGLIO L’INTER» Il figlio di Mazinho ha conquistat­o tutti: al di là della indubbia bravura, del notevole spessore tecnico, a Milano stanno apprezzand­o in particolar­e un profession­ista serio, un bravo ragazzo e un perfetto uomo spogliatoi­o. Un leader, per intenderci. Là davanti l’intesa con Icardi e Perisic regala sprazzi di calcio da top club. Suning ha fretta di tornare a recitare un ruolo da protagonis­ta nel calcio che conta, e in questo senso Rafinha è un talento purissimo su cui costruire un’Inter finalmente più ambiziosa. «Rimanere non dipende da me - dice il 25enne -, ma voglio farlo. In testa ho solo l’Inter. Mi sono adattato rapidament­e, sono felice qui. La squadra mi ha aiutato molto, ed è poi incredibil­e ciò che ricevo ogni giorno dai tifosi nerazzurri: sono entusiasta di questa gente, di questo ambiente. Io come Iniesta? Troppo grande e bravo Andrés, non posso paragonarm­i a lui».

PIANO RISCATTO «Rafinha è un calciatore importante - dice Spalletti -, e a Udine ha confermato una crescita costante. Gara dopo gara migliora e si avvicina al top. All’inizio la squadra è stata brava a supportarl­o, perché il ragazzo a gennaio era arrivato decisament­e fuori condizione. E’ un tipo di giocatore che mancava all’Inter, questa è la verità, non ci sono dubbi. Ogni discorso di riscatto va però affrontato in fondo alla stagione, abbiamo dei paletti e delle possibilit­à limitate sul fronte FairPlay finanziari­o. Non dobbiamo quindi fare la confusione della scorsa estate. Ci sono delle risorse che vanno fatte quadrare, e Rafinha rientra in questi ragionamen­ti». Il piano nerazzurro è chiaro: già in settimana il d.s. Piero Ausilio tornerà in contatto con gli uomini mercato del Barcellona e farà una proposta concreta: rinnovo del prestito fino a giugno del 2019, ma stavolta con diritto di riscatto obbligator­io intorno ai 40 milioni di euro (pagamento pluriennal­e). Il Barcellona vorrebbe chiudere subito, ci sono però comodi margini di manovra per i nerazzurri, questo trapela anche dagli ambienti catalani. Fondamenta­le la volontà del ragazzo, che appunto anche ieri ha ribadito il suo enorme feeling con il club di corso Vittorio Emanuele. Con quella di Udine sono 15 le presenze di Rafinha in campionato, 10 da titolare. Sarà un caso, ma con lui in campo per almeno un’ora di gioco, l’Inter ha messo insieme sei vittorie (Benevento, Sampdoria, Verona, Cagliari, Chievo e Udinese), tre pareggi (Napoli, Milan e Atalanta) e una sola sconfitta (Juve). Ma contro i bianconeri Rafinha era uscito dal campo sul 2-1 Inter... Ieri è intanto arrivato il suo primo centro italiano, festeggiat­o via Instagram anche dai “like” di Neymar e Gabriel Jesus: «Sono molto contento, per il gol e per i 3 punti. Alla fine abbiamo reso semplice una trasferta sulla carta molto complicata e ora dobbiamo vincere fino in fondo».

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Rafinha, 25 anni, dopo il gol di ieri a Udine LIVERANI

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