La Gazzetta dello Sport

Diritti tv, oggi Malagò tenta il compromess­o con i club

●Il commissari­o, con Miccichè, punta a ricomporre la crisi tra Sky e Mediapro E per la Coppa Italia Mediaset sfida Rai

- Marco Iaria

Giovanni Malagò si augurava di completare oggi il suo mandato di commissari­o accompagna­ndo la Lega al pieno ripristino della governance, dopo il colpo messo a segno con l’elezione del presidente Miccichè. Ma il grande caos dei diritti tv richiede ulteriore lavoro e impone diverse priorità. No, non potrà congedarsi oggi Malagò, nell’assemblea convocata a Roma, nella casa del Coni, per definire le nomine e, nel frattempo, trasformat­a in un gabinetto d’emergenza sulla madre di tutte le partite, quella che vale il miliardo (e passa) a stagione.

SPIRAGLIO Venerdì scorso si è tenuta l’udienza davanti al Tribunale di Milano che ha esaminato il ricorso di Sky: il bando di Mediapro nel frattempo è stato sospeso, se verrà definitiva­menti te invalidato (o con richieste di modifiche) oppure confermato lo si saprà tra oggi e dopodomani con la sentenza del giudice Marangoni. Dopo l’udienza i duellanti, nelle persone di Roures e Zappia, si sono incontrati a Milano aderendo all’invito di Malagò e Miccichè, rappresent­a- per l’occasione da Nicoletti. È stata l’apertura di un dialogo che, nelle aspettativ­e dei vertici della Lega, dovrebbe portare a un compromess­o che superi il contenzios­o in atto e restituisc­a in tempi brevi certezze finanziari­e ai club. Congelato il bando, infatti, è stata congelata dagli spagnoli anche la fideiussio­ne da 1 miliardo più Iva, cosa che ha mandato in agitazione le squadre, a meno di quattro mesi dal via del prossimo campionato. L’armistizio, nei piani di chi l’ha proposto, prevedrebb­e rinunce da parte di tutti: Mediapro dovrebbe dire addio ai suoi propositi di passare da intermedia­rio a editore, Sky mettere più soldi delle ultime aste, i club accontenta­rsi di qualcosa in meno dei 1050 milioni promessi dai catalani. Proprio su quest’ultimo punto si snoderà l’assemblea di oggi.

DIVERGENZE Malagò e Miccichè vogliono evitare scenari di rottura: né un terzo bando per Sky (che si dice pronta a offrire 950 milioni/1 miliardo assieme a Perform), né il canale di Mediapro (che promette maggiori guadagni), bensì una ricomposiz­ione della vicenda nell’ambito dell’attuale iter di vendita. Gli orientamen­ti in A sono variegati: ci sono club come Lazio, Genoa, Udinese, Chievo, Verona che non hanno intenzione di mollare un centesimo e sono pronti, nel caso, a varare il canale, cosa che vede in posizione contraria Juve, Roma, Inter, Bologna, Sassuolo e altri. Di sicuro gli incontri tra Sky e Mediapro proseguira­nno. Malagò e Miccichè non si arrendono e, per ora, hanno messo in secondo piano la governance: nessun passo in avanti per le nomine dei consiglier­i, con il doppio delle richieste rispetto ai posti disponibil­i; per l’a.d. sul tavolo i nomi di Perrelli e Dal Pino o eventuali outsider. Oggi si aprono pure le buste di Coppa Italia e Supercoppa: Mediaset prova a scalzare la Rai.

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Gaetano Miccichè, 67 anni

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