Diritti tv, oggi Malagò tenta il compromesso con i club
●Il commissario, con Miccichè, punta a ricomporre la crisi tra Sky e Mediapro E per la Coppa Italia Mediaset sfida Rai
Giovanni Malagò si augurava di completare oggi il suo mandato di commissario accompagnando la Lega al pieno ripristino della governance, dopo il colpo messo a segno con l’elezione del presidente Miccichè. Ma il grande caos dei diritti tv richiede ulteriore lavoro e impone diverse priorità. No, non potrà congedarsi oggi Malagò, nell’assemblea convocata a Roma, nella casa del Coni, per definire le nomine e, nel frattempo, trasformata in un gabinetto d’emergenza sulla madre di tutte le partite, quella che vale il miliardo (e passa) a stagione.
SPIRAGLIO Venerdì scorso si è tenuta l’udienza davanti al Tribunale di Milano che ha esaminato il ricorso di Sky: il bando di Mediapro nel frattempo è stato sospeso, se verrà definitivamenti te invalidato (o con richieste di modifiche) oppure confermato lo si saprà tra oggi e dopodomani con la sentenza del giudice Marangoni. Dopo l’udienza i duellanti, nelle persone di Roures e Zappia, si sono incontrati a Milano aderendo all’invito di Malagò e Miccichè, rappresenta- per l’occasione da Nicoletti. È stata l’apertura di un dialogo che, nelle aspettative dei vertici della Lega, dovrebbe portare a un compromesso che superi il contenzioso in atto e restituisca in tempi brevi certezze finanziarie ai club. Congelato il bando, infatti, è stata congelata dagli spagnoli anche la fideiussione da 1 miliardo più Iva, cosa che ha mandato in agitazione le squadre, a meno di quattro mesi dal via del prossimo campionato. L’armistizio, nei piani di chi l’ha proposto, prevedrebbe rinunce da parte di tutti: Mediapro dovrebbe dire addio ai suoi propositi di passare da intermediario a editore, Sky mettere più soldi delle ultime aste, i club accontentarsi di qualcosa in meno dei 1050 milioni promessi dai catalani. Proprio su quest’ultimo punto si snoderà l’assemblea di oggi.
DIVERGENZE Malagò e Miccichè vogliono evitare scenari di rottura: né un terzo bando per Sky (che si dice pronta a offrire 950 milioni/1 miliardo assieme a Perform), né il canale di Mediapro (che promette maggiori guadagni), bensì una ricomposizione della vicenda nell’ambito dell’attuale iter di vendita. Gli orientamenti in A sono variegati: ci sono club come Lazio, Genoa, Udinese, Chievo, Verona che non hanno intenzione di mollare un centesimo e sono pronti, nel caso, a varare il canale, cosa che vede in posizione contraria Juve, Roma, Inter, Bologna, Sassuolo e altri. Di sicuro gli incontri tra Sky e Mediapro proseguiranno. Malagò e Miccichè non si arrendono e, per ora, hanno messo in secondo piano la governance: nessun passo in avanti per le nomine dei consiglieri, con il doppio delle richieste rispetto ai posti disponibili; per l’a.d. sul tavolo i nomi di Perrelli e Dal Pino o eventuali outsider. Oggi si aprono pure le buste di Coppa Italia e Supercoppa: Mediaset prova a scalzare la Rai.