La Gazzetta dello Sport

I giudizi del maestro Pirlo «Max vincente, Ringhio da 8»

Il doppio ex: «Mi piacerebbe lavorare in Nazionale»

- Il Rompipallo­ne di Gene Gnocchi

Yonghong Li deciso: «Milan, voglio la Coppa». È già in parola con un compro oro.

Il rischio, forse la speranza, è che si sia appassiona­to così tanto alla materia da doverlo prendere sul serio: «L’allenatore giusto per la Nazionale? È Pirlo...», ha scherzato ieri, sornione dietro alla barba. Attorno a lui, Maestro dei maestri, le gigantogra­fie di tante Gazzette e le maglie di una vita, dal Brescia al New York Fc. Una dopo l’altra, danno le vertigini per tanta bellezza: Andrea Pirlo non ha giocato, è stato il gioco. Anche per questo il «Premio Facchetti - Il Bello del calcio» non poteva essere in mani (o piedi) migliori. Ieri, nella sala Buzzati di Rcs a Milano, è stato premiato per la dodicesima edizione e ha accennato alle suggestion­i di una nuova vita. Il 21, numero vagamente familiare, saluterà tutti a San Siro per la notte di gala di addio al calcio. Ci saranno maglie di ogni colore, mentre il futuro sembra sfumare nell'azzurro tenue: «Sarebbe una bella cosa lavorare per la Nazionale, sarebbe stupendo. La maglia azzurra è sempre stata una seconda pelle», ha ammesso ieri. Visto il filo diretto con l’amico Billy, attuale subcommiss­ario Figc, l’opzione ha contorni reali: «Vedo spesso Costacurta, se ci sarà il modo di lavorare insieme ben venga, decideremo col tempo». Di certo, aveva seriamente pensato a come spalleggia­re un vecchio insegnante: «Ancelotti è l’allenatore che ho avuto per più anni, è un secondo padre: c’è tanto affetto, stima. Io con lui da vice in Nazionale? Parliamo spesso e abbiamo parlato anche di questo: era una eventualit­à e non si è concretizz­ata. Sono ancora giovane e c’è tempo per pensare. Nel futuro chissà, magari succederà di lavorare insieme...». Lo stesso Carletto, in un video speditogli per l’occasione, dopo aver definito «una fortuna» i tanti anni passati spalla a spalla, ha certificat­o la realtà dei fatti: «Andrea, oltre al talento unico, ha idee chiare e le qualità per fare l’allenatore». In aggiunta, ecco pure la benedizion­e federale dalla platea, nelle parole del d.g. della Figc, Michele Uva: «È indispensa­bile che la Nazionale coinvolga chi come lui ha fatto la storia del calcio». Tra l’altro, anche il c.t. che lo ha portato in cima al mondo ha inviato dalla Cina un simile messaggio: «Andrea, meriti questo premio dedicato a una grande persona: qualunque cosa farai, sarà all’insegna della qualità: è la cifra della tua vita».

RINGHIO E MAX I due volti del Maestro sono cosa ormai nota. Ieri, durante la cerimonia, il solito (timido) Pirlo ha sillabato parole. Poi, però, lo stesso (esuberante) Pirlo si è sbizzarrit­o su vecchi scherzi ai compagni: «Una volta Gattuso mangiò per scommessa una lumaca viva e non gli diedi neanche i soldi...». In fondo, Pirlo è più sfaccettat­o

SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE STATO UN TUO PUNTO DI RIFERIMENT­O

ROBERTO BAGGIO CON PIRLO AL BRESCIA

ANDREA HA LA QUALITÀ E LE IDEE CHIARE PER FARE L’ALLENATORE

CARLO ANCELOTTI

HA ALLENATO PIRLO AL MILAN

rispetto alla rigida immagine pubblica, così ora a spingerlo potrebbe essere la voglia di esplorare nuovi luoghi. Uno su tutti, la panchina, per merito di chi lo ha martellato per tre anni: «Conte ci faceva vedere e rivedere video, davanti alla sua ossessione e passione mi è venuta un po’ voglia di allenare», ha ammesso. Del resto, gli esempi attorno a lui si sprecano: «Miei vecchi compagni dicevano che mai avrebbero allenato e invece... In attesa di capire se scatterà la scintilla, prenderò il patentino». Potrebbe diventare collega dei due che si sfidano stasera a Roma in Coppa Italia. Sono facce conosciute, difendono colori mai scordati: «Juve-Milan è la mia sfida? Posso dire solo: vinca il migliore. Gattuso mi ha stupito: fa giocare bene e ha ridato anima e identità. Merita 8, come la sua maglia. Anche Allegri è un grandissim­o allenatore. Si parla tanto della contrappos­izione tra bel gioco e e vittorie, ma la verità sta nel mezzo: al Milan vincevamo giocando bene, ma alla fine contano i risultati e quindi Max ha ragione».

TRA MILAN E JUVE Dalla platea ai video, ieri è stato tutto un fioccare di omaggi commossi, di ricordi sparsi. A partire dal senatore Adriano Galliani che, staccatosi dai problemi di governo, ha ripensato a un vecchio viaggio in auto: «Ci diede un passaggio il suo procurator­e nel giorno in cui prendemmo Inzaghi e impostammo la trattativa: chissà se sarebbe venuto al Milan senza quel viaggio?». Lo stesso Pirlo ha definito i 10 anni di Milan come «i più belli della vita». Poi, però, ecco il discusso salto verso la Juve e nuove vittorie. Sull’argomento non si è morso la lingua: «Ho preso una decisione magnifica, buona per tutti». Se lo avesse sentito, avrebbe apprezzato Gigi Buffon, comparso in un video-saluto con strani baffoni: «Ti piacciono, li ho fatti in tuo onore?». E poi l’omaggio: «Sei stato, geniale, unico, grandioso». Tutto vero, al punto che per Gattuso potrebbe evitare di salutare: «Perché smetti, fenomeno? Faresti cantare la palla». Oggi a Roma, da testimonia­l della finale, ritroverà i due ex compagni; il 21 invece duetterà come ai tempi del Brescia: «Sono onorato di essere stato un tuo riferiment­o», ha detto ieri Roberto Baggio nel suo messaggio. Prima era passato in video il golcapolav­oro alla Juve su un assist ignoto agli umani: «In quello stop di Baggio c’è il calcio, mentre il mio lancio era normale...», ha concluso Pirlo. Uno scherzo, l’ennesimo del Maestro.

PER TE MI SONO FATTO I BAFFI... SEI STATO GENIALE, UNICO, GRANDIOSO

GIGI BUFFON

CON PIRLO AL MONDIALE 2006

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 ??  ?? 1   1 Andrea Pirlo, 38 anni, intervista­to da Cristina Fantoni,oni, giornalist­a di La7, e Luigi Garlando, responsabi­le settore calcio Gazzettazz­etta   2 La sala Buzzati gremita per l’omaggio al campione   3 Adrianoria­no Galliani col vicepresid­ente...
1 1 Andrea Pirlo, 38 anni, intervista­to da Cristina Fantoni,oni, giornalist­a di La7, e Luigi Garlando, responsabi­le settore calcio Gazzettazz­etta 2 La sala Buzzati gremita per l’omaggio al campione 3 Adrianoria­no Galliani col vicepresid­ente...
 ??  ?? Da sinistra il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, Gianfelice Facchetti, la mamma Giovanna, il presidente di Rcs Urbano Cairo, e Andrea Pirlo, vincitore del Premio Facchetti
Da sinistra il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, Gianfelice Facchetti, la mamma Giovanna, il presidente di Rcs Urbano Cairo, e Andrea Pirlo, vincitore del Premio Facchetti
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