La Gazzetta dello Sport

Pasalic sa come si fa: «Milan, la Juve si batte di squadra»

●Il suo rigore contro Buffon consegnò ai rossoneri la Supercoppa 2016: «Mi caricai guardando i trofei vinti da questo club»

- m.pas.

La zuccata di Bonaventur­a, certo. Il volo di Donnarumma su Dybala, ovvio. Le cartoline spedite da Doha furono soprattutt­o queste, ma se vi facessimo anche il nome di Pasalic? Risposta esatta: tecnicamen­te il Milan vinse la Supercoppa 2016 con il rigore di Mario, che fece calare definitiva­mente il sipario sulla sfida. Pasalic al Milan - un anno di prestito dal Chelsea a cui non venne dato seguito - non ha lasciato tracce indelebili, ma il suo nome resterà scritto per sempre negli almanacchi e per sempre Mario potrà dire di aver alzato un trofeo in faccia alla Signora dei record. L’ultimo trofeo dell’era Berlusconi. Un momento di storia e di gloria scritto e vissuto da questo eroe per una notte che non avrebbe nemmeno dovuto essere sul dischetto in quel momento. «Quando abbiamo de- ciso i nomi dei rigoristi, io ero il terzo. Poi Kucka disse che avrebbe preferito tirare lui per terzo, come faceva di solito. E così mi sono ritrovato ultimo. Ma devo dire che per me in quel momento non fece grande differenza, perché ero molto fiducioso». E non è tutto. C’è anche un altro insignific­ante dettaglio: «Ho sempre giocato in squadre dove c’erano tanti specialist­i e quindi era il mio primo rigore da profession­ista...».

FUORI DI TESTA Beh, per essere un novizio Mario è stato super. Un rigore perfetto, con Buffon spiazzato e palla sotto la traversa. Pasalic ci racconta tutto questo da Mosca. Adesso gioca nello Spartak, ha 23 anni e alla vigilia di un altro trofeo che vedrà opporsi Milan e Juve ricorda molto volentieri quella notte. «Quando ho visto il pallone entrare sono andato fuori di testa. Non capivo nulla. Ci ho messo qualche giorno per calmarmi e realizzare. Vincere un trofeo contro una squadra che domina da anni è una sensazione fantastica. È stato il mio primo titolo in carriera, il punto più alto da quando gioco a calcio». E allora, ci sta qualche consiglio su come sconfigger­e i bianconeri: lui sa come si fa, no? «La cosa più importante di quella sera fu sempliceme­nte giocare da squadra, ed è quello che il Milan dovrà fare anche stavolta. Ci siamo caricati pensando a tutti i trofei vinti da questo club in passato e ci siamo detti: ora tocca a noi scrivere la storia. Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto, per me è stato un privilegio aver vinto l’ultimo titolo della gestione Berlusconi. Credo che il Milan possa di nuovo farcela, farò un grande tifo. Sono rimasto molto legato al club, speravo di restare più a lungo. Mi capita ancora di sentire Cutrone, Locatelli, Calabria e, ovviamente, il mio connaziona­le Kalinic. Sarebbe grandioso se fosse lui a decidere la sfida».

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GETTY Mario Pasalic, 23 anni, con la Supercoppa vinta nel 2016

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