Da Manchester a Doha, finali da thriller
●Tutti i 5 trofei assegnati in gara secca tra Juve e Milan sono terminati ai rigori o ai supplementari
Tre finali giocate in altrettanti continenti, da Manchester a Doha passando per East Rutherford, negli States, e due nella Capitale. E tutte con un denominatore comune: portare a casa il trofeo è sempre una faticaccia. Quando Juventus e Milan si affrontano in gara unica con una coppa in palio ci si può mettere comodi in poltrona davanti alla tv con la certezza di assistere a un thriller che soltanto nelle ultime scene svelerà il nome dell’assassino: delle 5 sfide giocate dal 1973 al 2016 nessuna si è decisa nei 90 minuti, una è stata vinta dalla Juve ai supplementari e 4 sono terminate ai calci di rigore.
TRE RIGORI... INUTILI
Il primo capitolo della saga è ambientato a Roma, finale di Coppa Italia del 1973. Si gioca in piena estate, il 1° luglio e i tempi regolamentari finiscono 1-1 (vantaggio juventino con Bettega, pareggio di Benetti su rigore). Nulla aggiungono i supplementari e si finisce ai rigori. Il Milan è infallibile, la Juve ne sbaglia 3 su 5 e la coppa è rossonera. La curiosità è rappresentata proprio dal numero dei rigori battuti: tutti e 10, nonostante dopo il settimo (segnato da Biasiolo) il Milan abbia già la Coppa in tasca. Gli ultimi 3, come prevedeva il regolamento di allora, sono calciati ugualmente fissando il risultato finale sul 6-3.
IL TEATRO DEI SOGNI
Trent’anni dopo, il piatto è molto più ricco: il 28 maggio 2003 all’Old Trafford di Manchester c’è la prima e per ora unica finale di Champions League della storia tutta italiana. I 120 minuti non passano alla storia, le occasioni latitano e lo 0-0 finale fa storcere il naso agli esteti, ma l’istantanea del rigore con il quale Shevchenko spiazza Buffon e riporta dopo 9 anni il Milan sul tetto d’Europa è un poster ancora oggi appeso in tante stanze dei tifosi rossoneri, giovani e meno giovani.
STATES BIANCONERI
Tre mesi dopo a East Rutherford c’è la rivincita, anche se si tratta «soltanto» della meno prestigiosa Supercoppa italiana che si gioca il 3 agosto nel New Jersey: anche qua domina l’equilibrio: 0-0 al 90’ poi un botta e risposta (Pirlo su rigore-Trezeguet) nel recupero del primo tempo supplementare. Si va ancora ai ri- gori e stavolta fa festa la Juve con l’ultimo rigore realizzato da Ciro Ferrara.
SFIDE IN COPPIA
Dopo quelle del 2003 altre 2 sfide da «titulo» si giocano nel 2016. La prima è nella finale di coppa Italia. Appuntamento il 21 maggio a Roma ed è l’unico capitolo della saga che non termina dagli undici metri: a evitarlo è Alvaro Morata che nel secondo supplementare batte Donnarumma regalando ai bianconeri già campioni d’Italia il quarto «do- blete» della loro storia. Juve e Milan si ritrovano poi in Supercoppa a Doha due giorni prima di Natale ed è un altro romanzo interminabile: Chiellini porta avanti la Juve, il Milan cala il Jack (Bonaventura) e pareggia, sempre nel primo tempo. Poi occasioni fallite da una parte e dall’altra e la solita conclusione: rigori. Il primo a sbagliare è Lapadula, ma Mandzukic lo imita subito. Poi tutti a segno, fino al quinto tiro: Dybala si fa ipnotizzare da Donnarumma e nell’ultima scena del thriller spunta l’assassino che non ti aspetti: è il croato Mario Pasalic (allora ventunenne) che batte Buffon. Questa sera il sesto atto. Si consiglia una poltrona comoda: potrebbe essere una serata lunga...