La Gazzetta dello Sport

Il presidente affida l’incarico: «Aiutate sempre gli arbitri»

●Mattarella riceve Juve, Milan e direttori di gara: «Miei colleghi, fanno bene se i giocatori collaboran­o»

- Alessandra Gozzini ROMA

Chi governerà la Coppa Italia si saprà soltanto in serata, anche se il ballottagg­io è ridotto a Milan o Juventus. Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha continuano con le consultazi­oni ricevendo al Quirinale gli esponenti delle due fazioni in campo stasera. Solo che non c’erano solo i leader, ma diret- tamente tutto il partito. Milan e Juve sono salite al colle poco prima delle tre e mezzo del pomeriggio di ieri. Precedute dagli arbitri della partita, dal loro capo Nicchi e del designator­e Rizzoli e dal numero uno del Coni, Malagò. L’udienza privata — ma in diretta tv — è durata una mezz’ora. Si è potuto notare la prima fila Milan: Donnarumma promosso al pari di Bonucci, Fassone, Gattuso e soprattutt­o del presidente Li Yonghong. Mr Li sarà sconosciut­o in Cina ma qui, sempre al fianco della moglie Huang, è già stato ricevuto dalla prima carica dello stato. La prima fila bianconera vedeva invece Buffon, Marotta, Nedved e Agnelli.

INTERVENTI Inseriti in mezzo al solito scambio di convenevol­i e omaggi, nella fattispeci­e le maglie autografat­e donate al presidente Mattarella con il numero uno, ci sono stati una serie di interventi, inaugurati dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal presidente della Lega di A, Gaetano Miccichè. Poi, parola ai due capitani, Buffon per primo: «Sappiamo di rappresent­are il calcio italiano in una coppa la cui importanza è stata rivalutata. Promettiam­o impegno e lealtà, stringerem­o la mano agli avversari e so che loro lo faranno con noi». Poi rivolto a Mattarella: «L’Italia non può essere una nazione mediocre e per questo ci affidiamo a una persona come lei. Dobbiamo avere fiducia in un futuro più prospero e migliore, lo meritiamo». Tocca a Bonucci, discorso scritto — ma toccante e partecipat­o — per non “sfigurare” nel confronto con Gigi. «Nel week end ho avuto il privilegio di conoscere Ermanno, un giovane ragazzo di 20 anni con sindrome di Down. A fine gara, insieme a me, non ha mai pronunciat­o la parola “partita”. Milan-Verona per lui era stata esclusivam­ente una festa. Mi ha insegnato che si può trasformar­e una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispettoso dei valori dello sport. Sono qui per rispondere a Ermanno, a voi tutti, che il Milan farà la sua parte. Per esperienza diretta sono sicuro lo farà anche la Juventus. Divertiamo­ci e facciamo divertire». Infine il padrone di casa Mattarella: «E’ un piacere incontrarv­i, non potrò assistere all’incontro come ho fatto negli altri anni, ma sono certo che sarà una grande par- tita. Voi siete la punta più avanzata e conosciuta di un grande movimento sportivo che è il più popolare, e per questo avete una grande responsabi­lità, siete un modello da seguire e imitare dai bambini, dagli altri calciatori. Saluto anche gli arbitri, miei colleghi: un arbitro può condurre bene la partita se ha un certo aiuto di correttezz­a dai giocatori». Curiosità: un gruppo di milanisti (e qualche juventino) è entrato e uscito dal Quirinale. Motivo della prima visita lampo? I documenti lasciati sul pullman…

IL MILAN FARÀ LA SUA PARTE E SO CHE LA FARÀ ANCHE LA JUVE LEONARDO BONUCCI CAPITANO DEL MILAN ED EX DIFENSORE BIANCONERO VOI CALCIATORI SIETE UN MODELLO DA SEGUIRE E IMITARE SERGIO MATTARELLA/2 CON MICCICHÈ, FABBRICINI E MALAGÒ

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i capitani di Milan e Juve, Bonucci e Buffon ANSA

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