La Gazzetta dello Sport

FACCHETTI JR: «VIA DALL’INTER PER OSCURE RAGIONI»

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Esiste il Pirlo milanista, esiste il Pirlo juventino: le due vite del Maestro oggi si intreccian­o in Coppa Italia, nella finale dell’Olimpico. Ma esiste pure un altro Pirlo, quello più giovane che aveva sedotto una metà di Milano. Uno dei più grandi rimpianti della storia nerazzurra. Ieri, con in mano il premio dedicato proprio a una leggenda dell’Inter, Andrea Pirlo ha frugato tra i ricordi: «Ero un tifoso della squadra da bambino e ricordo quando il mio agente mi disse che mi avevano comprato: non stavo nella pelle», ha ammesso. Prima era stato Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto e animatore del premio, a spiegare il perché della scelta per il 2018: «Abbiamo sempre cercato bandiere al di là del calcio e l’abbiamo marcato stretto per anni, anche al di là dell’Oceano. È l’uomo giusto anche esteticame­nte: è proprio il bello del calcio». Con un aggiunta nella motivazion­e, quasi un rimpianto del tifoso che non riuscirà mai a darsi pace: «Il vincitore ha fatto felici in modo particolar­e tifosi milanisti e juventini. Noi interisti lo abbiamo visto nei suoi primi passi in A, ma ce lo siamo fatti sfuggire per oscure ragioni». Tra l’altro, lo stesso Pirlo ha aggiunto un altro ricordo sulla sua esperienza nerazzurra. In fondo, come spesso gli capitava in campo, aveva anticipato tutti pure sui fantasmi svedesi: «Il primo anno ero soddisfatt­o. Poi arrivò il prestito alla Reggina e quel brutto preliminar­e contro l’Helsingbor­g: ricordo entrambe le partite, in una giocai da esterno...». Lì finì tutto e l’amore non sbocciò mai più: «Mi chiedo cosa sarebbe potuto essere se fosse rimasto...», ha aggiunto Facchetti jr.

QUEL RIMPIANTO Ad ascoltare il Maestro in platea anche un ex compagno in nerazzurro, poi diventato rivale in mille derby di fuoco: «Ricordo un’amichevole con il Liverpool ai tempi di Simoni: tutti aspettavan­o Owen e alla fine scoprirono un giovane di nome Pirlo. Poi negli anni ho dovuto soffrirlo spesso e non è stato facile», ha raccontato Javier Zanetti, vicepresid­ente dell’Inter. Non era il solo, chiedere per conferma ad Hernan Crespo. Con Pirlo ha pianto a Istanbul in maglia Milan, ma nel suo videomessa­ggio ha invece raccontato degli anni da sfidante nerazzurro. Delle volte in cui doveva eseguire rigide consegne e finiva per arrendersi: «Cuper mi diceva: vai in pressione su Pirlo. Ma non riuscivo mai a togliergli­ela... Era impossibil­e».

CHISSÀ COSA SAREBBE POTUTO ESSERE SE L’AVESSIMO TENUTO

GIANFELICE FACCHETTI ATTORE IN AMICHEVOLE COL LIVERPOOL TUTTI ASPETTANO OWEN, E INVECE...

JAVIER ZANETTI VICEPRESID­ENTE INTER

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