La Gazzetta dello Sport

Candreva e l’eurogol per cancellare il digiuno

●Fra i giocatori d’attacco dell’Inter è rimasto l’unico a secco Ma in gare spareggio ha già segnato: «E’ un momento decisivo»

- Luca Taidelli MILANO

Ora che al club dei marcatori nerazzurri si è iscritto anche Rafinha, la voce fuori dal coro rimane quella di Antonio Candreva. Perché tra i giocatori della rosa interista che hanno visto il campo con continuità gli altri ancora a secco di reti sono soltanto Miranda, che però i gol deve soprattutt­o cercare di evitarli, e Roberto Gagliardin­i — cui comunque Spalletti chiede più inseriment­i in area — che ha il delicato ruolo di equilibrat­ore in mezzo al campo. Candreva invece gioca là davanti e tra lavoro per la squadra, errori di esecuzione, prodezze dei portieri avversari e pali (ben 3 ) ha ancora strozzato in gola quell’urlo liberatori­o. Con la beffa che l’unico centro stagionale — in Nazionale contro l’Albania, a garantire lo spareggio mondiale — poi verrà dimenticat­o da tutti vista la successiva figuraccia con la Svezia.

SEMPRE IN SALITA Candreva del resto è uno cui la vita calci- stica non ha regalato nulla. Arrivato alla Lazio nel 2012, all’inizio è stato guardato storto dalla tifoseria per una supposta fede romanista. Ha risalito la corrente a furia di gol e ottime prestazion­i, fino a diventare una colonna biancocele­ste. Anche se gli è rimasta l’amarezza per quella fascia di capitano che Pioli, poi ritrovato all’Inter, al tempo aveva preferito dare a Biglia. Passato all’Inter nel 2016 su pressione di Mancini, prima ha visto il suo « padrino » allontanat­o per puntare su Frank de Boer, poi è finito nella centrifuga di una stagione nata male e finita peggio, appunto con l’arrivo di Pioli e poi l’interim di Vecchi. Un’annata conclusa senza Europa e con quella notte non facile del maggio scorso, quando Candreva è tornato per la prima volta all’Olimpico contro il vecchio amore, è voluto andare sotto la Curva Nord a salutare gli ex tifosi ma metà dello stadio lo ha fischiato come traditore. E sempre alla Lazio, ma nell’andata di questo campionato, è legato un altro ricordo poco simpatico. Dopo un errore sulla linea di fondo, beccato dal pubblico interista che con lui è particolar­mente severo, si è lasciato andare a un’imprecazio­ne (ma come avviene mille volte durante un match) e per poco non scoppiava il finimondo mediatico.

LA DUE GIORNATE DEL CANDRE Candreva però ha sempre tirato dritto, fregandose­ne delle statistich­e — con 71 è il giocatore che in A ha tentato più conclusion­i senza segnare, mentre a quota 196 precede il compagno Perisic (176) come giocatore che ha crossato più volte su azione —, sfiancando­si in copertura sulla fascia destra, sacrifican­dosi anche per favorire gli inseriment­i di Cancelo. L’astinenza da gol già lo infastidiv­a a metà stagione, figuriamoc­i ora che mancano 180’ al rompete le righe. L’Inter però ha davanti a sé due gare delicate e Antonio sogna di mettere la ciliegina Champions sulla torta nerazzurra. «Siamo al momento decisivo, vogliamo la Champions», ha detto Antonio ieri a Inter Tv. Prima sabato contro il Sassuolo, squadra cui peraltro ha segnato il gol decisivo in occasione dell’ultima vittoria interista (1-0, il 18 dicembre 2016) e poi proprio in quella che per anni è stata la sua casa. Nell’ultimo Lazio-Inter, quando i nerazzurri avevano interrotto una serie nefasta di risultati negativi, fu il migliore dei suoi. E soprattutt­o un suo gol in trasferta, il 31 maggio 2015, regalò alla Lazio il sorpasso sul Napoli per quello che allora era il playoff di Champions. Insomma, Candreva sa come si fa. Basta che se ne ricordi in tempo.

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Antonio Candreva, 31 anni
 ??  ?? Perisic, Candreva, D’Ambrosio, Skriniar e Handanovic hanno partecipat­o a Milano all’evento Pirelli «Frames of Passion»
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Perisic, Candreva, D’Ambrosio, Skriniar e Handanovic hanno partecipat­o a Milano all’evento Pirelli «Frames of Passion» GETTY

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