Baselli, che capitano Per il Toro è già futuro

●A Napoli ha festeggiato la fascia segnando: è il leader di domani Ora punta la Nazionale: granata e azzurro stanno bene insieme

Chissà se l’ha conservata per farla vedere un giorno ai nipoti, quella fascia di capitano che domenica, al San Paolo, lo ha reso così orgoglioso. Di certo la trasferta di Napoli per Daniele Baselli non è stata una giornata come le altre: vuoi per il gol del momentaneo 1-1, vuoi per il ruolo di leader della squadra che lo ha ulteriormente responsabilizzato. La rete che ha realizzato al 10’ della ripresa è la terza della stagione e ha rotto un incantesimo che durava da più di un girone, dallo 19 novembre quando segnò di testa al Chievo. Segno, forse, che il primo gol del 2018 se lo era riservato per una domenica particolare, quella con i galloni del leader avuti in prestito per una partita dal Gallo Belotti: «Fare il capitano è stata una grande emozione, un onore ancora più grande il fatto di poterla indossare in un grande club come il Toro e in una settimana speciale come quella della commemorazione degli Invincibili del Grande Torino – sono le parole di Baselli -. In campo mi sono sentito ancor più consapevole del ruolo e ho cercato come sempre di dare una mano a tutti i compagni in difficoltà». La fascia da capitano è stata il giusto premio per un giocatore che in quest’annata ha cambiato pelle: perché Baselli, fin da ragazzino, è sempre stato apprezzato per la classe cristallina e per la qualità che sa regalare alla squadra.

CORRIDORE Quest’anno, invece, ha saputo mettere a disposizione della squadra ben altre peculiarità, e non è un caso se il centrocampista di Manerbio è il runner per eccellenza del Toro, dall’alto dei 10.94 chilometri percorsi in media a partita. Tanto da mettersi in luce non soltanto per la qualità nelle giocate, per la capacità di impostare il gioco e per le geometrie che sa dare alla squadra. Ma anche per la corsa e per l’utilità nel recuperare palla. L’uomo dei tocchi pregiati, insomma, ha messo a disposi- zione della squadra anche tanta quantità: voglia di correre, di rendersi utile, di aiutare i compagni. Un lavoro che forse ha pagato con la lucidità sottoporta, visto che un anno fa di questi tempi, a due partite dal traguardo, era già a quota cinque gol realizzati, che sarebbero poi diventati sei grazie alla marcatura finale realizzata al Sassuolo nel 5-3 dell’ultima giornata di campionato.

GOL In questo torneo, invece, Baselli era partito forte con il gran gol alla Sampdoria; poi in autunno è arrivato il bis al Chievo e da quel momento stop. Eppure, nonostante la mancanza del gol che è sempre stata la sua prerogativa, l’ex atalantino si è reso utile al Toro tanto da diventare un tassello intoccabile dello schieramento di Walter Mazzarri. Tanto che, pur giocando da interno sinistro, è diventato davvero centrale, visto che si trova al centro del progetto granata. Del presente e del futuro. Baselli, infatti, ha già lo sguardo rivol- to al domani che — nonostante la corte di mezza Serie A — lo vede come punto di partenza della squadra del futuro. E la conferma giunge dalle stesse parole del centrocampista: «Il pareggio di Napoli ci dà fiducia e dimostra che ci sono le basi per avviare al meglio la prossima stagione», sono le parole del giocatore che è già mentalmente proiettato verso il prossimo campionato. Ma per la stagione 2018-19 gli obiettivi di Baselli non si limitano soltanto alle sfumature granata ma coinvolgono anche l’azzurro nazionale. D’altra parte, fin da ragazzino, Daniele è sempre stato un frequentatore assiduo dei raduni delle varie rappresentative, e anche a livello di Nazionale A la sua convocazione agli stage è stata frequente, con Prandelli, con Ventura e, a fine febbraio, con Di Biagio. E adesso avanti con il prossimo, che potrebbe essere Mancini. Perché il prossimo obiettivo consiste nel diventare un perno anche della Nazionale visto che, la storia insegna, il granata e l’azzurro insieme stanno molto bene.