Febbre e mal di gola Guardini si arrende «Il giorno più brutto»
●Lo sprinter veronese, al primo grande giro dal 2014, si ritira: «Ho fatto 50 km da solo». Reverberi: «Puntiamo ancora su di lui»
Neppure 10 km dal via, gruppo lanciatissimo e Andrea Guardini è già in affanno: un punto privilegiato d’osservazione consente di vederlo chiaramente. E il 28enne veronese della Bardiani- Csf non arriverà a Caltagirone: dopo il traguardo volante di Palazzolo Acreide (116,3 km) radiocorsa ne segnala il ritiro. Lunedì sera aveva 38 di febbre, che ieri mattina non era passata. «È stato un calvario — racconta Guardini —. Una delle giornate più brutte da quando sono pro’. Per un corridore, non riuscire ad arrivare al traguardo perché le gambe non ce la fanno è terribile. Ho fatto oltre 50 km da solo e mi sono dovuto arrendere.
Fa male».
MALATO Guardini, una tappa al Giro vinta nel 2012, dopo 4 anni all’Astana e uno alla UaeEmirates era sceso di un gradino, passando alla Professional Bardiani- Csf. Non disputava un grande giro dal 2014, nella crono inaugurale era arrivato ultimo. Il team dei Reverberi puntava su di lui per le prime volate della corsa rosa, invece niente. «All’aeroporto, quando siamo partiti, aveva una protezione per la gola — spiega Bruno Reverberi —. Non ci aveva detto niente, ma non era stato bene con la gola e aveva preso antibiotici. Avrei preferito che fosse stato più chiaro, ma è comprensibile che cercasse di recuperare. Il Giro per lui era un’occasione importante dopo tanto tempo. Ci puntavamo per le tappe in Israele, ma non aveva le gambe. Ero andato in camera da lui dopo la seconda tappa, dicendogli che con Simion avrebbe dovuto parlarsi. Se era senza forze, inutile che si facesse tirare la volata. Infatti il giorno dopo l’ha fatta Simion, ora qui gli sprint li farà lui». Delusione? Fallimento? Scommessa persa? Reverberi non rincara la dose: «Il suo inizio di stagione è stato abbastanza buono. Due successi in Malesia, qualche piazzamento. Ci continuiamo a puntare per il futuro».
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IL NUMERO Guardini ha vinto una tappa al Giro, la 18a del 2012, S. Vito di Cadore-Vedelago. Battè Cavendish