La Gazzetta dello Sport

Bagnaia e i suoi fratelli L’Italmoto ha un futuro

●Quattro vittorie in Moto2 , il primato Moto3 con Bezzecchi: «Sapevo di poter stare coi migliori ma in testa no». Pernat: «Spagna superata»

- Mario Salvini

Breve inquadrame­nto per ricordarci da dove veniamo. La Moto2 esiste dal 2010, fino all’anno scorso e a Franco Morbidelli non l’avevamo mai vinta. Due anni dopo, nel 2012, la Moto3 ha sostituito la 125, e lì da al-

lora continuiam­o ad essere senza titoli. Peggio: nella categoria inferiore in sei campionati tra 2012 e 2017 i nostri pilotini hanno conquistat­o il 14% dei GP (15 su 106), ma in Moto2 tra 2010 e 2016 la percentual­e era anche più bassa, il 9% (11 su 122), con un buco di 0 vittorie su 72 GP tra giugno 2012 e settembre

2016. Ecco, tutto questo per non dimenticar­e quanto abbiamo arrancato per anni. Ma adesso siamo davanti in tutti e due i campionati: Pecco Bagnaia in testa alla Moto2, Marco Bezzecchi primo in Moto3. Che detto così è già tanto, ma non è ancora tutto. In Moto2 abbiamo fatto l’enplein, quattro gare corse,

quattro vinte, con tre piloti diversi (negli 8 anni precedenti, 140 GP, gli italiani vincitori erano stati 5). Meglio ancora: comprenden­do le due categorie, nei 4 GP fin qui corsi nel 2018 abbiamo assommato 12 podi (su 24 posti disponibil­i), 19 piazzament­i nei primi 5 (su 40), 29 nei primi 10 (su 80), 40 nei primi 15 (su 120). IL LAVORO PAGA «Finalmente stiamo vivendo davvero un bel momento», conferma Carlo Pernat, storico manager e dirigente che ne ha viste abbastanza da collocare il fenomeno al posto giusto nella storia delle classi minori. «Ce lo ricordiamo tutti – prosegue – quando in Moto3 c’era di che esser contenti se uno dei nostri arrivava 15°. Adesso cominciamo a raccoglier­e i frutti di un lavoro che ha pagato. Parlo di quel che ha fatto la Federazion­e con il Civ, che non sarà perfetto, non sarà il Cev, ma ha dato un contributo determinan­te alla crescita di questa generazion­e. E con il campionato di Minimoto, anche. E poi c’è stato tutto il lavoro delle squadre, che nei giovani hanno creduto, che li hanno supportati. Penso a Gresini, ai Cecchini, a Valentino e al

VR46, adesso anche a Paolo Simoncelli». SPAGNA Chiamato in causa, Fausto Gresini conferma, a nome proprio e della categoria. «I giovani siamo andati a cercarli, li abbiamo preparati, in un certo senso anche educati, dopo che per anni non era stato fatto nulla del genere». Un vuoto, evidenteme­nte pagato. Riprende la parola Pernat: «In definitiva abbiamo fatto quello che gli spagnoli si erano inventati con il Cev, di cui hanno goduto i risultati in tutti questi anni». Ma adesso la tendenza dà l’idea di essersi invertita. «Siamo meglio della Spagna – conferma Pernat – sia per il numero dei piloti che per la loro qualità. E possiamo esserlo per molti anni. Il futuro è assicura-

to anche per la MotoGP». «Sì – prosegue idealmente Gresini – il serbatoio di super talenti lo abbiamo. Diciamo che il cambio generazion­ale c’è, certo poi bisogna che gli spazi si aprano, perché i posti quelli sono. Siamo nelle condizioni di fare come ha fatto la Spagna negli ultimi anni». Persino con un paradosso. «Che rischiamo addirittur­a di averne troppi, perché poi per il campionato non va nemmeno bene che ci siano tanti piloti di un solo Paese » . L’elenco sarebbero in grado di farlo tutti. A cominciare da Bagnaia, leader di Moto2, che Gresini definisce «Il prescelto». Quindi Baldassarr­i, Pasini, Fenati. E poi Bastianini, che di Pernat è assistito: «Domenica a Jerez ha avuto sfortuna, ma c’è», dice di lui il manager. E Di Giannanton­io, in squadra con Gresini: « E’ da un po’ che è maturo per la vittoria, lui lo sa, e sta soffrendo il fatto che per una ragione o per l’altra non sia ancora arrivata». Ma il ragazzo del momento, non c’è dubbio, è quello che fin qui si è imposto con sorprenden­te prepotenza: primo in Argentina, terzo a Austin, terzo a Jerez, primo in classifica: Marco Bezzecchi. «Non mi aspettavo certo di essere in testa – sorride il 19enne riminese – ma sapevo di poter lottare coi migliori, questo sì. Non che sia facile, siamo in 30 a voler star davanti. Per adesso ci sono io, più in là vedremo. Cerco solo di non guardare troppo alla classifica, di vivere gara per gara. E di restare bello carico come sono ora».

SERBATOIO Gresini: «Il ricambio generazion­ale è assicurato, con dei super talenti»

Pernat: «Il lavoro della Fim, il Civ, l’interesse dei team: così siamo tornati»

 ??  ?? PECCO BAGNAIA, 21 anni, torinese, pilota Sky VR46. Dal 2013 al 2016 ha corso in Moto3 (2 vittorie), passato in Moto2, nel 2017, ora, dopo i successi in Qatar e Texas, guida il campionato GETTY
PECCO BAGNAIA, 21 anni, torinese, pilota Sky VR46. Dal 2013 al 2016 ha corso in Moto3 (2 vittorie), passato in Moto2, nel 2017, ora, dopo i successi in Qatar e Texas, guida il campionato GETTY
 ?? AP ?? MARCO BEZZECCHI 19 anni, riminese, corre col team Redox PrüstelGP. Ha debuttato in Moto3 nel 2015, da quest’anno in sella alla Ktm: ha vinto in Argentina ed è stato 3o in America e 2o in Spagna
AP MARCO BEZZECCHI 19 anni, riminese, corre col team Redox PrüstelGP. Ha debuttato in Moto3 nel 2015, da quest’anno in sella alla Ktm: ha vinto in Argentina ed è stato 3o in America e 2o in Spagna

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