Ragusa schianta Schio. Gorini annulla il match point
●Le siciliane trovano un altro asso: la playmaker. Si va a Gara-4. Male ancora Zandalasini, inutile il ritorno di Myem
Non poteva finire così. La Passalacqua Ragusa ha detto no. Lo ha detto forte e chiaro ieri sera nel suo palazzetto schiantando (76-59) il Famila Schio che avrebbe potuto chiudere la serie e cucirsi il tricolore e,invece, si ritrova sul 2-1 in una serie tosta, appassionante, combattuta che rischia di trascinarsi fino a Gara-5 prevista per domenica in Veneto. Intanto si va alla quarta partita (domani alle 19 in Sicilia) E se la Passalacqua vista ieri si confermerà, e il Famila resterà lo stesso è facile che si vada alla sfida decisiva.
CARATTERE Ragusa ha cuore e carattere, Schio non lo ha mostrato. Il suo tecnico Pierre Vincent ha recuperato la connazionale francese Myem, ma la stella dell’Europeo 2017 non ha fatto notare particolarmente la sua presenza. E la sua prossima compagna di Minnesota, Cecilia Zandalasini non ha fatto meglio. Si è riproposta nella versione Gara-1, svogliata e nervosa, e non in quella di sabato scorso nella quale aveva ribaltato e vinto la partita. Emblematici due falli in attacco.
CHE GAIA La Passalacqua è stata regolare, sempre, nel secondo quarto ha dato la prima vera accelerata (38-29), poi è stato un crescendo, col solito trio straniero, in particolare Ndour, perfetta al tiro, ma soprattutto con le fiammate di una splendida Chiara Consolini che ha messo canestri pesanti nei momenti chiave e con la ritrovata Gaia Gorini (ritmo, regia e rim- balzi oltre a punti e assist) . E’ stata la playmaker romana la carta in più di Gianni Recupido (raggiante a fine partita), imprendibile per le piccole di Schio, ancora in serata no. Disastrose le percentuali di Francesca Dotto. Ragusa ha allungato nel terzo quarto e ancora nell’ultima frazione, arrivando a +21 (64-43). La squadra di Vincent è sembrata un pugile frastornato dai colpi, incapace di reagire, se non con il cuore di Chicca Macchi, l’unica a non arrendersi e a provarci sempre. Stavolta neppure Yacoubou ha garantito la sua solita stazza sotto canestro. Le orange devono cambiare passo e registro. Altrimenti non sarà facile vin- cere il tricolore.