Capello cauto: «Non abbiamo qualità eccelsa»
● «Mancini è bravo ed esperto, ma i giocatori sono quelli che sono. Dovrà trovare giovani capaci di alzare il livello»
Allenatore con la valigia, Fabio Capello ha allenato ovunque, Russia compresa. Arriva da ospite d’onore al ricevimento del consolato russo a Milano, organizzato per celebrare un Mondiale per certi versi malinconico, perché l’Italia non ci sarà. «Se ci siamo accorti del danno? Noi italiani litighiamo su tutto, sono mesi che litighiamo sul governo. Sul calcio e su come far ripartire il calcio italiano si discute da tempo, poi ci vuole qualcuno che faccia le cose, è questo il problema». Problema in parte superato, perché se non altro l’Italia ha un commissario tecnico: Roberto Mancini, che come Capello ha lavorato in Russia, anche se in un club, lo Zenit, e non nella complicata nazionale. « Mancini è un allenatore esperto, è andato all’estero e quindi ha qualcosa di più. Conosce l’Italia, perciò non avrà difficoltà a capire i giocatori e quello che dovrà fare. I giocatori però sono quelli che ha, la qualità non è eccelsa, bisogna avere la fortuna di trovare due o tre fra questi giovani capaci di alzare il livello, perché è quello che serve in certe situazioni. Riconvocare Balotelli? Saprà Mancini che cosa deve fare, ma il calcio è uno sport di gruppo e spesso squadre meno buone di altre hanno vinto perché lo spirito di gruppo era forte».
AVANTI MA NON TROPPO Si parla tanto di riorganizzazione del calcio, il tecnico pluricampione d’Italia Allegri parla spesso di necessità di ripartire dal basso, operando radicalmente sui vivai. Capello è realistico: «Se pensiamo ai vivai non ci qualifichiamo neanche ai prossimi Europei o Mondiali», scherza. Poi però va sul filone Allegri: «È una battuta la mia. Quando vedo che a 12-13 anni fanno gli schemi su calcio d’angolo, impazzisco. Tu fai stoppare la palla, o insegna a SUI NOSTRI VIVAI
dribblare, che è meglio. Altro che schemi e posizioni. Nel calcio veloce di adesso, se non hai tecnica in velocità non vai da nessuna parte: è quello che insegnano in Spagna nelle scuo- le». Dalle opinioni di Allegri al ritiro di Buffon. «Ho avuto la fortuna di allenarlo, per il Pallone d’Oro era 50 e 50, hanno lanciato la monetina e hanno scelto Cannavaro. Ho avuto la fortuna di allenare Buffon e giocare con Zoff. Con differenze, i più grandi». Ma siccome ci si trova al consolato russo, è alla Russia che si torna. «Mondiale da rimpiangere? In Italia si parla per mesi di tutto. Io ho avuto la fortuna di avere grandi dirigenti, come Berlusconi al Milan. Alla Juve c’era grande voglia di lavorare, c’era organizzazione. La Juve vincerà anche l’ottavo scudetto? Penso di sì. Sarri allo Zenit? Dipenderà anche dall’ambizione di Sarri. Russia paese complicato? Non direi». In ogni caso, la Nazionale non potrà saperlo.
AI BAMBINI INSEGNINO STOP E DRIBBLING, NON GLI SCHEMI
FABIO CAPELLO