La Gazzetta dello Sport

Venezia passeggia col solito Peric Cremona è cotta

●Tricolori sul 2-0. De Raffaele: «Abbiamo tante opzioni». Sacchetti: «Temo siano finite le energie»

- Andrea Tosi INVIATO A MESTRE (VE)

Finisce con Venezia a +32, uno scarto impronosti­cabile alla fine del primo tempo perché i campioni d’Italia aspettano che si scaldi il loro leader Peric per dilagare dopo 20’ senza squilli sotto l’aspetto dello spettacolo, salvo sparare il centone con tutta la squadra che fa la ruota a canestro accesa dai numeri del lungo croato. Cremona, dignitosa per tre quarti (ma Sacchetti non la pensa proprio così), si sfalda senza reagire, crollando sotto un passivo severo, un atteggiame­nto che fa arrabbiare il suo coach: «Il mio dubbio è che siamo arrivati alla fine delle nostre energie – argomenta il c.t. azzurro –, forse volevamo salvarle per gara-3. Perciò mi aspetto che giovedì la mia squadra dia un segnale, anche come dignità: non posso accettare di perdere così con un saldo di 1-14 tra recuperi e palle perse e con 5 stoppate sul groppone. Non abbiamo più motivazion­i? Contro un avversario del genere dovrebbero venire da sole e non c’è bisogno che debba essere io a sollecitar­le». La risposta tocca ai Diener (Drake ci sei ancora?) e agli altri Usa che magari potrebbero puntare a un rinnovo contrattua­le facendo meglio.

MANI CALDE Come in gara-1, la Reyer si mette nelle mani calde di Hrvoje Peric per timbrare il 2-0 nella serie con la Vanoli. Ancora una volta è il lungo croato, 10 punti nel 3° quarto, a fare la differenza e a innescare il potenziale dei compagni. Venezia ha tante qualità e tante armi nel suo bagaglio tecnico ma non le bastano 50 punti all’intervallo, spalmati su 10 uomini, per mettere da subito la sordina a Cremona. D’accordo, coach De Raffaele può guidare col pilota automatico davanti all’inusuale tenuta difensiva di Daye in ver- sione cancellato­re umano (3 stoppate nel primo quarto), alle folate di Tonut ( subito 6 punti in fila per festeggiar­e le 100 partite in A in maglia orogranata) e alla freddezza di Watt (meno sicuro, però, dalla lunetta: 2/6 nel primo tempo), verrà il momento, nelle serie più equilibrat­e, di fare altre scelte. Adesso l’Umana sembra voglia sperimenta­re soluzioni a coppie diverse, soprattutt­o tra gli esterni, e distillare le energie, la sfida impari con la Vanoli glielo consente.

SOGNI Uno come Peric coach Sacchetti può solo sognarselo. «Ma non stiamo affatto gestendo la serie, non è nelle mie abitudini risparmiar­e la squadra – sottolinea coach De Raffaele –. E’ tutta la stagione che vinciamo le partite con un crescendo nel secondo tempo, fa parte del nostro Dna e del lavoro fatto in palestra. Certo, le opzioni sono tante, tutti i giocatori vanno coinvolti e adesso anche Sosa, grazie al lavoro del preparator­e Colombini, è nella condizione di aiutarci. Il fatto di giocare con lunghi non statici ci consente di mettere sempre qualcuno nel ritmo giusto. I 108 punti nascono anche da questo sistema più aperto e non bloccato su un centro pesante». Nella ripresa Venezia dilaga quando Haynes e De Nicolao si scatenano da trepunti, tutti vanno a caccia di gloria e di triple (12/27 in totale) e Cremona capisce che non è più il caso di dannarsi a giocare una partita che, anche durasse tre giorni, non cambierebb­e mai il nome del vincitore.

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Mitchell Watt, 28 anni, centro Reyer. A sinistra, Henry Sims CIAM

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