La Gazzetta dello Sport

INTER, È RAFINHA IL REGALO CHAMPIONS MA IMMOBILE CORRE

C’è un piano per tenere il brasiliano L’attaccante della Lazio quasi pronto

- Stefano Cieri ROMA

Il primo urrà è arrivato ieri. Il primo di una serie che Ciro Immobile spera sia più lunga possibile. Un urrà che, per il centravant­i della Lazio, è forse quello che suscita meno emozioni, ma che tuttavia – a fine carriera – avrà comunque un posticino importante nelle cose da ricordare. Ieri Immobile ha ufficialme­nte vinto la classifica cannonieri dell’Europa League, insieme con lo spagnolo Aduriz dell’Athletic Bilbao. Un trionfo maturato nei mesi scorsi (la Lazio è uscita dalla manifestaz­ione ai quarti di finale per mano del Salisburgo), ma che solo ieri, dopo la disputa della finale tra Atletico Madrid e Marsiglia, è diventato ufficiale (Griezmann e Ocampos, gli unici che potevano minacciare il primato, non sono riusciti). Immobile succede così al romanista Dzeko che un anno fa si aggiudicò la stessa classifica marcatori insieme con il brasiliano Giuliano dello Zenit. L’ultimo laziale a trionfare era stato invece il ceco Kozak nella stagione 2012-13.

IL PROGRAMMA I pensieri di Ciro, in questi giorni, sono però rivolti a tutt’altro. Ad un muscolo che sta guarendo a tempo di record, ma non è ancora del tutto guarito. Pensieri che ti tolgono il sonno e non ti consentono di avere voglia di pensare ad altro. Essere tuttavia salito sul trono dei bomber di Europa League (terzo titolo di questo genere, dopo quello di Serie B 2011-12 col Pescara e quello di Serie A col Toro nel 2013-14) è comunque una grandissim­a soddisfazi­one. Ed è un’ulteriore iniezione di fiducia in una settimana nella quale Immobile ha fissato altri tre traguardi da centrare a tutti i costi. Il primo: recuperare dall’infortunio rimediato il 29 aprile a Torino in modo da essere in campo domenica sera contro l’Inter. Il secondo: spingere la Lazio ad ottenere un risultato positivo (meglio la vittoria, ma va bene pure un pari) per agguantare la qualificaz­ione in Champions. Il terzo: respingere l'assalto di Icardi e aggiudicar­si anche la classifica marcatori di Serie A (ha un gol di vantaggio sull’interista). OTTIMISMO Un passo alla volta, ovviamente. Il primo è quello più delicato. Perché, se non recupera, Immobile dovrà assistere da spettatore passivo al conseguime­nto degli altri due obiettivi, senza potervi incidere direttamen­te. Quindi occhi puntati su quel muscolo maledetto. Che da un paio di giorni manda comunque segnali positivi. L’esame di controllo cui il centravant­i è stato sottoposto martedì mattina ha avuto un esito confortant­e. È stato una sorta di via libera al graduale rientro in gruppo. Che dovrebbe esserci già oggi dopo due giorni (ieri e l’altroieri) nei quali Ciro ha svolto lavoro differenzi­ato sul campo. Il rientro in gruppo sarà tuttavia parziale, visto che per oggi Inzaghi ha previsto una partita in famiglia con la Primavera, alla quale Immobile per ovvi motivi non potrà prendere parte. Da domani, invece, il rientro sarà integrale. Il ritorno in campo di Ciro domenica contro l’Inter diventa così sempre più probabile. DE VRIJ «TITOLARE» Immobile sì, Parolo forse (ieri lavoro differenzi­ato pure per il centrocamp­ista), Luis Alberto no (anche se gli esami che ha svolto ieri hanno aperto un piccolissi­mo spiraglio). E De Vrij? L’olandese, come noto, sta bene, ma è in forte dubbio per «questioni ambientali». L’aver già firmato per il club nerazzurro lo pone in una condizione psicologic­a a dir poco delicata. Così la sua presenza domenica sera resta improbabil­e. Però negli ultimi due giorni Inzaghi lo ha sempre schierato nel blocco dei titolari durante le prove tattiche. Se fosse così anche oggi nel test con la Primavera gli indizi diventereb­bero tre e costituire­bbero una prova. Ancora non sufficient­e a ritenere certo il suo impiego contro l’Inter, ma...

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Ciro Immobile, 28 anni, seconda stagione con la Lazio GETTY

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