La Gazzetta dello Sport

Milano-Brescia prima semifinale

Goudelock fa 3-0 Olimpia travolgent­e Cantù finisce qui ●L’americano dell’EA7 con 24 punti chiude la serie Pianigiani: «Una gara solida». Sodini: «Senza gambe»

- Massimo Oriani INVIATO A DESIO (MB)

Travolgent­e, senza la minima intenzione di far sconti. Milano chiude la pratica quarti con un 3-0 che non lascia dubbi sulla ritrovata consistenz­a, in parte smarrita nelle ultime due gare di stagione regolare. Andrew Goudelock, lontano dai social fa male solo a chi lo deve marcare. È stata la sua raffica di triple nel 1° tempo, soprattutt­o le tre sparate in faccia alla difesa brianzola nella parte calante del 2° periodo a spaccare in due la partita. Vero, Cantù è rientrata un paio di volte, ma non ha mai dato l’impression­e di poter mettere la freccia, spompata e con poco ossigeno nei momenti chiave, spesso con palle perse derivanti proprio dalla poca lucidità.

FILO La Red October era rimasta appesa a un filo nei 10’ d’apertura, tenuta a galla dal solo Thomas, capace di far valere il fisico in mezzo all’area, dove peraltro Cantù non avrebbe dovuto poter osare pensando alla differenza di stazza nel reparto lunghi. Ma alla prima vera spallata, il castello di carte di coach Sodini è crollato, come era inevitabil­e accadesse. Prima la coppia Jerrells-Gudaitis col pick and roll (break di 14-1 per il +12), poi il suddetto ex Maccabi dall’arco (stavolta 14-2, che valeva il +18 sul 41-23) sembravano mandare in archivio gara-3 con largo anticipo. Significat­iva la differenza nei tiri da tre alla pausa: 0/10 per i padroni di casa, 9 /14 per l’Olimpia (alla fine sarà 4/18 contro 15/30). Ventisette punti di scarto arrivati solo dai 6,75. Era lecito aspettarsi che Cantù, sulle gambe e demoralizz­ata, mollasse. Ma a darla per morta, si sbaglia sempre, non è nel suo Dna. Puntuale arrivava così la rimonta, come già in gara-3. Sospinti da Culpepper, i brianzoli con un 12-0 tornavano a -6, prima che Bertans con un 8-0 tutto suo fermasse l’emorragia e ristabilis­se l’ordine naturale delle cose. Anche se, come è sempre stato per tutta la stagione, la Red October non mollava sino all’ultima sirena, non lasciando che l’EA7 potesse mai realmente sentirsi al sicuro, come dimostrava l’11-2 nei primi 5’ dell’ultimo quarto (56-60). Più vicina però,non sarebbe più arrivata. Logico che fosse Goudelock da tre a mettere in ghiacciaia, stavolta per davvero, la semifinale con Brescia.

LIBERTÀ «All’intervallo gli ho detto che gli avrei dato un giorno e mezzo di libertà, forse per questo ha voluto chiuderla – scherza Pianigiani parlando di Drew – Abbiamo fatto una partita solida, non è facile stare avanti qui per 40’. Non gli abbiamo permesso di correre, i pochi contropied­e loro sono nati da palle perse. Grida un po’ vendetta il 28% al tiro da 2, abbiamo sprecato dei facili sovrannume­ro che potevano creare un break più ampio». Poi il tecnico dell’Olimpia si sofferma su un tema interessan­te: «Non mi piace giocare ogni 48 ore, è penalizzan­te per i giocatori e per il pubblico perché cala la qualità. E non gradisco neppure la formula 2-2-1, non siamo in Eurolega, non ci sono grandi distanze da coprire». Ha ragione. Sodini va oltre la partita: «Non avevamo più gambe e mi vergogno d’aver pure trovato il coraggio di incavolarm­i con loro nel 1° tempo, dopo tutto quello che mi hanno dato. Ringrazio tutti, sono ancora frastornat­o, non mi rendo conto sia finita la stagione, nella mia testa si vinceva questa partita». Invece finisce qui. Con l’abbraccio emozionant­e della gente di Cantù, riconoscen­te quanto mai. Milano va avanti come è giusto sia. L’aspetta Brescia, tra una settimana. Ci sarà da divertirsi.

 ??  ?? Andrew Goudelock, 29 anni, guardia di 191 cm,, dopo ha chiuso la serie con Cantù infilando 6 canestri da tre punti su 9 tentativi CIAM
Andrew Goudelock, 29 anni, guardia di 191 cm,, dopo ha chiuso la serie con Cantù infilando 6 canestri da tre punti su 9 tentativi CIAM
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