La Gazzetta dello Sport

GASPERINI HA SCELTO RESTA ALL’ATALANTA

● A Cagliari l’ultimo ostacolo, poi il club e l’allenatore pianifiche­ranno la nuova Atalanta

- Filippo Di Chiara MILANO

Lunga vita a Gasperini. Più di uno slogan, molto più di una scritta sullo striscione esposto dalla curva domenica. È soprattutt­o quello che Antonio Percassi augura ogni giorno al suo tecnico, quello che « ha cambiato la mentalità di questa squadra, che ha cambiato la storia del club: Gasperini lo vorrei qui a vita». Sono parole del presidente nerazzurro, ripetute in ogni occasione pubblica, insomma una sorta di mantra bis in aggiunta al «Fate i bravi». E l’allenatore accontente­rà il patron nerazzurro perché ha deciso di continuare l’avventura a Bergamo.

INTESA TOTALE E se Gasperini lo scorso anno ha stravolto almanacchi e spazzato via una infinità di record stabiliti in 111 anni di storia, riportando l’Atalanta in Europa dopo 26 anni, stavolta il tecnico piemontese è ormai a un passo dal centrare nuovamente il traguardo dell’Europa League. Ripetersi, si sa, è difficile. Eppure ormai manca davvero poco per la festa bis (per il 7° posto basta un pari a Cagliari o anche un k.o., a patto di restare davanti alla Fiorentina nella differenza reti: attualment­e la Dea è a + 7). Certo, salvo colpi di scena a San Siro, stavolta bisognerà ripartire dai preliminar­i (la strada per i gironi prevede tre turni di qualificaz­ione) e tra fine giugno e inizio luglio scatterà la nuova stagione. FESTA Ma poco importa. Anche se nei corridoi di Zingonia è vietato pronunciar­e la parola Europa fino a quando non arriverà la certezza matematica, una festa c’è già stata: Antonio Percassi, suo figlio Luca (a.d.) e Gasperini uniti in un ideale abbraccio alla curva al termine di Atalanta-Milan di domenica scorsa. È una istantanea che proietta già la Dea nel futuro. Gasp a fine match aveva parlato di «condivisio­ne del progetto» come condizione per andare avanti insieme. Insomma non è un contratto formale che terrà ancora uniti Gasperini e la Dea, quanto piuttosto la voglia comune di raggiunger­e nuovi traguardi, costruire qualcosa di ancora più importante, lanciare nuovi giovani, insomma rafforzare il modello Atalanta in Italia e anche in Europa.

NUOVA DEA Il tecnico (legato all’Atalanta fino al 2020 con opzione per prolungare) ha scelto quindi di restare all’Atalanta: da giorni i contatti erano in corso ed è arrivata la fumata bianca con una stretta di mano. «Attaccare, attaccare» diceva Antonio Percassi il 10 luglio 2016 nel giorno della presentazi­one alla città di Gasperini. E da allora per l’Atalanta è stato un continuo attaccare. Difficile separarli. E allora a fine giugno si riparte, con un organico che necessaria­mente sarà ritoccato: già definite le partenze di Caldara e Spinazzola; è praticamen­te certa anche la cessione di Cristante ma non la svendita: piace alla Roma (soprattutt­o) e anche in Inghilterr­a (Tottenham) ma sotto una certa cifra (30-35 milioni) le offerte non saranno prese in consideraz­ione. Farà ritorno a Zingonia qualche giovane di belle speranze (in pole ci sono i due centrocamp­isti Pessina e Valzania, che ha fatto benissimo a Pescara) e poi chissà, ma la certezza è che tra Gasperini e l’Atalanta la storia continua.

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LAPRESSE Da sinistra il presidente Antonio Percassi, suo figlio Luca, a.d., e il tecnico Gian Piero Gasperini

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