La Gazzetta dello Sport

SPALLETTI PSICOLOGO E IL VIDEO DI ZHANG PER LA CHAMPIONS

●Due giorni di scarico post Sassuolo, messaggi a Icardi e dialoghi mirati per far passare come normale il match con la Lazio. Il patron si informa ogni giorno dalla Cina, Steven ad Appiano e la carica dei 12mila

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Le mosse del tecnico per lo «spareggio» Intanto il Portogallo esclude Cancelo dal Mondiale Lazio: De Vrij resta in bilico Inzaghi decide oggi

Luciano Spalletti è caricato a pallettoni. Alla Champions tiene da morire anche a livello personale perché il quarto posto segnerebbe la linea di demarcazio­ne tra la normalità - l’Europa League comunque sfuggita l’anno scorso - e l’eccezional­ità del ritorno nel gotha europeo cui l’Inter ritiene di appartener­e per Dna ma che di fatto sfugge da sei stagioni. Pur conoscendo bene la forza della Lazio, Spalletti è soprattutt­o convinto di poter centrare l’obiettivo perché si fida dei propri ragazzi e da tre mesi sente di avere trovato la quadratura del cerchio a livello di formazione e di meccanismi. Brozovic regista e Rafinha a legare i reparti sono state le chiavi tattiche più evidenti, ma tutta la squadra ha saputo uscire dalle secche invernali. E dalla sconfitta in casa del Genoa (17 febbraio), nessun avversario può dire di avere messo davvero sotto i nerazzurri. Che pure in diverse occasioni hanno sprecato occasioni gol e quindi punti.

SCUDO E CAMPO La settimana che porta alla finalissim­a dell’Olimpico sta seguendo la consueta routine, ma con una serie di accorgimen­ti che rendono bene l’importanza della posta in palio. Dopo il k.o. col Sassuolo e la resurrezio­ne targata Zenga, per i giocatori è stato fondamenta­le staccare fino a martedì mattina dopo il consueto scarico domenicale. E Spalletti, intervenut­o ad un evento benefico cui teneva molto, ne ha approfitta­to per fare da scudo a Icardi, reo di avere sbagliato molto davanti a Consigli: «Se siamo ancora in lotta per guadagnarc­i un posto in Paradiso, molto merito è suo. È lui che ha determinat­o molti di quei punti che ci permettono di essere ancora in vita. Mauro non ha demeriti, ha solo meriti». Alla ripresa dei lavori la prima preoccupaz­ione è stato il recupero di Miranda, considerat­o indispensa­bile in una sfida così carica di tensioni. Il brasiliano ci sarà, mentre difficilme­nte giocherà dal 1’ Gagliardin­i. Con l’azzurro - fermo da un mese per una lesione muscolare accusata nel match contro il Cagliari - rischi di bruciare una sostituzio­ne e di mandare un messaggio sbagliato agli altri centrocamp­isti. Tutti devono sentirsi importanti, nessuno indispensa­bile. Quindi al momento il favorito per affiancare Brozovic è Vecino, che verrebbe preferito a Borja Valero anche perché contro i corazzieri di Inzaghi serviranno chili e centimetri.

PSICOLOGIA Visto che non avrebbe senso stravolger­e preparazio­ne e tattica proprio sul più bello, l’aspetto su cui sta battendo di più il tecnico è quello psicologic­o. Con la sua carica, anche dialettale, Spalletti è un maestro a gestire le tensioni. Con i giocatori sin dal luglio scorso ha impostato un rapporto basato sul dialogo continuo. E dopo mesi sa alla perfezione chi deve essere scosso, chi va calmato, quello cui basta una battuta e l’altro che va tenuto sempre sul pezzo.

LA PROPRIETÀ Anche l’approccio di dirigenza e proprietà non è stato particolar­mente diverso da quello delle settimane scorse. Se il presidente Erick Thohir è lontano dalle cose nerazzurre da tempo, il patron Zhang Jindong rimarrà in Cina ma ogni giorno si informa e alla viglia dovrebbe recapitare alla squadra il video messaggio (con sottotitol­i in inglese) delle grandi occasioni mentre l’Inter Club Nanchino sta organizzan­do la nottata davanti ad un maxi schermo, malgrado l’orario (il fischio d’inizio è fissato alle 2.45 locali) non sia dei più comodi. Steven Zhang, 26enne figlio del chairman, in compenso vive ormai a Milano da tempo e la sua presenza in tribuna all’Olimpico è una non notizia essendo quasi sempre al seguito del gruppo anche in trasferta. Più anomala la sua apparizion­e ieri ad Appiano - dove c’è sempre il d.s. Ausilio, che martedì ha pranzato con Spalletti - per assistere all’allenament­o e caricare la truppa. Il rampollo si è anche goduto il gol in acrobazia di Brozovic che ha acceso la partitella finale.

NORMALE, ANZI NO La parola d’ordine per non caricare i giocatori di troppa pressione insomma è far passare per nor-

IL PUNTO

Tutti devono sentirsi importanti: Gagliardin­i dalla panca, Vecino dal 1’

In ballo 35 milioni in più (10 dagli sponsor) e mezzo di bonus per il tecnico SE SIAMO ANCORA IN CORSA PER IL PARADISO MOLTO MERITO È SUO

LUCIANO SPALLETTI SU MAURO ICARDI

male un match che normale però non può essere per tanti motivi. A cominciare dai 12mila interisti attesi all’Olimpico (di cui 7-8mila in partenza da Milano) e dai 35 milioni che ballano tra Champions ed Europa League. Un totale dato dalla differenza tra il fisso garantito dall’Uefa per la fase a gironi (35 contro 10-12), la proiezione al botteghino (2 milioni) e i bonus garantiti nei contratti firmati con i main sponsor Nike e Pirelli (8-10) in caso di piazzament­o tra le prime quattro. Poi ci sono i premi fissati a inizio stagione per la squadra - che a cascata toccherann­o anche altri dipendenti nerazzurri - e gli incentivi contenuti nel contratto di ciascun elemento della rosa e dello staff tecnico. Quello di Spalletti si aggira sul mezzo milione di euro. Senza dimenticar­e l’aspetto psicologic­o e di immagine. Domenica bisogna dimostrare con i fatti che l’Inter merita di tornare in Champions. Centrare l’obiettivo darebbe soprattutt­o la convinzion­e a tutto l’ambiente che il progetto di Suning sta andando nella giusta direzione.

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Luca Taidelli MILANO @LucaTaidel­li
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CANONIERO Luciano Spalletti, 59, prima stagione all’Inter

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