PREZZO GRIEZMANN E L’USATO SICURO
Dove sta andando il calciomercato
Paradosso Griezmann. Il talento sprint dell’Atletico Madrid e l’uomo in più della Francia per l’imminente Mondiale sta per passare al Barcellona per l’ormai modica clausola di 100 milioni di euro. Una cifra per certi versi banale se rapportata ai 222 milioni spesi un’estate fa dal Psg per strappare Neymar proprio ai catalani. E i successivi 160 pagati dal Barça per il brasiliano Coutinho, con gli ulteriori 120 per un altro francesino di successo: Dembélé. Griezmann ha un peso specifico superiore ai due, il valore del cartellino sarebbe molto più alto ai prezzi correnti ed è chiaro che Miguel Angel Gil si stia mordendo le dita per il rinnovo del giugno scorso. In quel momento nessuno poteva prevedere che l’emiro Al Thani avrebbe messo in subbuglio l’Europa con il ratto di O’ Ney. Chi poteva dar peso alla mossa di adeguare il contratto di Antoine, concedendo i 100 milioni per l’uscita?
Del resto, in quei frangenti, l’Atletico era alle prese con un grande problema: lo stop della Fifa per una sessione di mercato alla compravendita dei calciatori. Tant’è vero che il club madrileno si vedeva costretto ad indennizzare le proprie star per le opportunità svanite. Sul campo il francese ha risposto al meglio in questi mesi (anche nella finale di Europa League) ed ora va all’incasso. In tutti i sensi. Dal canto suo il Barcellona si sente quasi a disagio. Per non alterare i rapporti diplomatici con l’Atletico è in corso una trattativa che potrebbe portare ad un bel compromesso: 120 milioni ai colchoneros in cambio di un pagamento con rate pluriennali. Una facilitazione evidentemente utile per le dissanguate casse blaugrana, in cambio di un aumento del 20% del costo stabilito.
Questa storia può portare ad un’inversione di tendenza? Solo in parte. Sullo sfondo c’è un rialzo generalizzato dovuto all’irreversibile crescita degli introiti nei maggiori campionati europei. Non a caso Florentino Perez progetta di dare l’assalto al solito Neymar con un budget di circa 600 milioni (300 per il cartellino ed altrettanti per l’ingaggio). E attenzione anche al destino di Salah, altro pezzo pregiato del Mondiale.
Le trame abbondano, come i denari dei club di prima fascia. E si noti che chi ha più forza contrattuale evita di concedere delle clausole ai propri tesserati: proprio per non commettere l’errore di fare stime al ribasso. Anche in Spagna (dove le clausole sono obbligatorie, previste da una legge statale) sono corsi ai ripari con delle cifre addirittura miliardarie per gli over the top Cristiano Ronaldo e Messi. La strategia è assolutamente difensiva, anche ai massimi livelli. A macchia d’olio questa considerazione vale pure per i nostri big. Non a caso l’Inter si sta attrezzando per raddoppiare l’attuale prezzo di Icardi (110 milioni), se non proprio eliminare l’opzione-clausola.
La poderosa Juve, invece, non ha mai battuto queste strade e se ne tiene lontana, ricordando di aver scippato alle rivali Napoli e Roma i gioielli Higuain e Pjanic. Un segnale di ravvedimento arriva da Parigi. Sotto i riflettori dell’Uefa, pronta a punire i campioni di Francia per la loro politica spendacciona, in queste ultime ore emerge una pista tanto clamorosa quanto inedita in casa qatariota. Quel contratto biennale offerto al parametro zero Gigi Buffon è un evento sotto tutti punti di vista. Evidentemente il Psg punta su un usato sicurissimo per un’operazione dai costi limitati rispetto alle cifre esose degli anni passati. Sarà interessante seguire le prossime puntate.