La Gazzetta dello Sport

Parma da impazzire 3a promozione di fila, ritorno in A da record

●Si tocca il 22%: bisogna salire seduti, altrimenti si perde trazione

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A NERVESA DELLA BATTAGLIA

Il 2-0 degli emiliani a La Spezia vale il 2o posto Frosinone, è 2-2 col Foggia: va ai playoff con Palermo, Venezia, Bari, Cittadella e Perugia

Il palcosceni­co della sfida è una mulattiera austriaca della Grande Guerra: Monte Zoncolan. Si sale da Ovaro e il copione dice che sono 10,1 km di lunghezza con un dislivello di 1.203 metri; la pendenza media dell’11,9%, quella massima del 22% e si incontra dopo 3530 metri dal- l’inizio della scalata. Il traguardo che consegna alla gloria è a 1730 metri di altitudine. Gli attori protagonis­ti sono i grandi nomi di questa corsa rosa. La posta in gioco è alta, difficile ipotizzare che verrà lasciato molto spazio ai comprimari.

TATTICA La parte più delicata è nei primi 2 km dove ogni corridore dovrà trovare il passo giusto per salire per non soffrire troppo verso la cima. Per le bassissime velocità, stare a ruota non serve a nulla: molto meglio trasformar­e l’ascesa in una cronoscala­ta e salire col proprio passo.

RAPPORTI Corona anteriore da 36 o 34 denti, pignone più grande da 30 o 32. La scelta per chi usa Shimano è legata anche al fatto che il 30 è della linea DuraAce, il 32 solo dell’Ultegra, un gradino più sotto. Questo comporta anche una minima differenza di peso: 212 grammi per il DuraAce, 288 (cioè 76 grammi in più) per l’Ultegra. Il peso della bici però, è bene ricordarlo, non può per regolament­o scendere sotto i 6,8 kg. Dario Cioni, diesse Sky, dà un punto di vista sensato: «Con quelle pendenze, molto meglio avere qualche grammo in più sulla bici, che tra l’altro non fa la differenza, ma anche la possibilit­à di avere un rapporto più agile». SFORZO «Mi aspetto che succeda qualcosa di importante perché è la prima vera salita di oltre mezz’ora a wattaggi veramente alti — spiega Maurizio Mazzoleni, allenatore dell’Astana —. Finora la vera sfida tra i big, se si consideran­o Etna e Gran Sasso, è stata sui 4,5 km di salita. Ok, con watt pro chilo elevati, attorno ai 6. Ma qui cambia musica». «Le salite affrontate finora possono essere indicative per la condizione. Ci sono Yates, Dumoulin e Pozzovivo nettamente sopra gli altri, con a ruota Pinot. Ora però cambia il terreno e possono cambiare i valori in campo. A livello fisiologic­o, su salite così lunghe e impegnativ­e, entrano in azione meccanismi diversi. Conta molto la capacità di smaltiment­o costante dell’acido lattico. Sono caratteris­tiche che hanno gli scalatori puri. Finora, invece, le salite sono state da passita scalatore».

TECNICA Si pedala seduti, abbassando le spalle per tenere l’anteriore a terra; mani sulle manopole dei freni per distribuir­e bene il peso sulle due ruote. Se si arretra troppo sulla sella, la bici s’impenna; se ci si alza sui pedali, si perde trazione. Se piove, o se l’asfalto è bagnato, le cose si complicano e se un corridore mette il piede a terra rischia di non riuscire a ripartire (da solo).

ASSISTENZA Le ammiraglie non salgono. Ogni big di classifica verrà seguito da una moto con a bordo un meccanico, o un diesse, che potrà portare con sé una bici o delle ruote di scorta. Sky ha previsto anche ben cinque postazioni fisse per rifornimen­to o assistenza.

METEO In cima dovrebbe fare freschino, meno di 10°. Vento leggero, attorno agli 8 km/h da sud-ovest, 35% di possibilit­à di piogge moderate.

«MUSICA NUOVA: I VALORI IN CAMPO POSSONO CAMBIARE»

MAURIZIO MAZZOLENI ALLENATORE DELL’ASTANA

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SALTO TRIPLO La gioia del Parma di D’Aversa promosso in A
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LAPRESSE Simon Yates, 25 anni

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