La Gazzetta dello Sport

Via al regno di Giorgio I Tramonta l’era Buffon Così capitan Chiellini prende lo scettro Juve

●Il difensore è cresciuto all’ombra del portierone: la fascia cambierà proprietar­io dopo sei stagioni

- Matteo Dalla Vite INVIATO A VINOVO (TORINO

Ali di folla: e poi spunterà Re Giorgio I. Dopo la festa, le coppe, il pullman, la gioia e la Grande Bellezza numero 7, ecco che da stasera la fascia passerà da Buffon a Giorgio Chiellini. Per dirla alla Lebron James, The Chosen One. Il Prescelto.

DI LOTTA E DI GOVERNO L’incoronazi­one potrà avvenire anche a gara finita, il passaggio di testimone (da Gigi a Giorgio) potrebbe essere lasciato alla sequenza scenica di tutto ciò che accadrà nel pomeriggio di oggi, quello dell’addio di Buffon alla maglia della Juve. Gigi qualcosa farà. Giorgione ha battagliat­o per quel simbolo per molti ma non per tutti. «Sarà meritatame­nte il nuovo capitano della squadra – ha raccontato il n°1 –: abbiamo vissuto in simbiosi per 13 anni nello spogliatoi­o e in campo. Giorgio incarna alla perfezione quello che deve essere il capitano della Juventus. Gli faccio un in bocca al lupo speciale e ricco di affetto. Sono sicuro che non mi farà rimpianger­e e che soddisferà al meglio la nostra tifoseria». La fascia torna quindi sul braccio di un giocatore di movimento. Di lotta e, ora, di governo. Prima di lui, si sa, nomi di grido: andando a ritroso, Del Piero, Conte e Vialli, Baggio, Tacconi, Cabrini, Scirea, Furino e risalendo fino a Boniperti passando per gli oriundi Sivori e Monti. Bella gente. Qualificat­a.

ORGOGLIO JUVE Chiello, del resto, anche quest’anno ha vestito in più occasioni l’abito di chi una parola giusta e in più la sa dire. Assieme a Gigi, ovviamente, che non ha mai lesinato frasi che accompagna­ssero la crescita del gruppo, frasi che hanno anche (ulteriorme­nte) insegnato al guerriero livornese come, e quando, ci si comporta nei momenti in cui la barca vacilla. Al riparo da telecamere e no. L’ultimo esempio della «chiellinat­a» a petto in fuori si è avvertita come uno sciame sismico-sportivo dopo la vittoria aritmetica dello scudetto. «Noi le finali le perdiamo perché le giochiamo, gli altri invece decidono di uscire ai sedicesimi – diceva Chiello riferendos­i a Insigne –. Sono scelte. Ma arriva il momento in cui bisogna chiedere scusa. Nella vita ci vuole rispetto». Ieri Chiello era presente a Vinovo al Corso di formazione per tecnici assieme all’a.d. Marotta e ad Andrea Pirlo: l’arte della leadership, la voglia di imparare coi fatti. E con il numero 3, alla Cabrini. Chiello sarà nel cuore del sistema: non uscirà dai pali, ma «uscirà» dai luoghi comuni.

MOTIVATORE DA PANCA Ei fatti si sono visti anche nel seguire i compagni dalla... panchina da infortunat­o. Chiellini ha voluto mettersi lì, seduto ma mai domo, per dare una «vociata» (alla toscana) in più ai suoi che stavano in campo. C’è un’immagine ben chiara che ha scandito il suo esordio da motivatore da panca: InterJuven­tus sul 2-1 per i nerazzurri, si vede Chiello che fa due urlacci per dire che non è finita. E finita non sarà perché dal minuto 87 cambierà la storia. Più che un rito, una benedizion­e: la Juve ha avuto un capitano in campo e uno in più in panchina. CONFRONTO Del Laureato – in Economia e Commercio – ci sono filmati e fotografie epiche con turbante in testa e punti di sutura (oltre 50 in carriera) che nemmeno uno stuntman. Eppure è andato avanti. Sempre. «Le bandiere esistono» ha detto il presidente Andrea Agnelli citando Buffon e l’erede Chiellini. E le bandiere vengono a farsi vedere anche quando di sorrisi... nisba. Successe dopo il 3-2 preso dalla Samp («Non sembra ci sia voglia di vincere, dentro lo spogliatoi­o serve un confronto») o

dopo il k.o. a Doha contro il Milan («Spero tutti abbiano capito che questo k.o. ci dovrà servire di lezione») o post sconfitta contro l’Udinese in casa nel 2015 («Non deve esistere una cosa così»): tutto in stile Buffon dopo quel k.o. contro il Sassuolo. Chiello rinnoverà per 2 anni e da stasera guiderà la maturazion­e dei Caldara e dei Rugani (che vuole restare). «Ora tocca a te» ha scritto la sorella di Giorgio, Silvia, ringrazian­do Buffon. Tocca a Re Giorgio I.

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Gigi Buffon, 40 anni, con Giorgio Chiellini, 33. Il portiere e il difensore hanno condiviso 13 stagioni alla Juve GETTY
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