La Gazzetta dello Sport

L’ultimo Allegri furioso «Lo scudetto più bello ma vogliamo rispetto»

●Il tecnico punge: «Noi abbiamo vinto tutto, Napoli mai in finale... Non c’è confronto». E sul futuro: «Altissime probabilit­à di restare»

- INVIATO A VINOVO (TORINO) m.d.v.

Sempre Allegri. «La percentual­e che rimanga? – dice Max –. Altissima. Non ho mai avuti dubbi. La settimana prossima ci incontrere­mo con la società per pianificar­e e capire cosa fare per rendere competitiv­a la Juve, come sempre. Al momento non vedo elementi che mi possano far cambiare idea. È normale che bisogna vedersi per capire, con lucidità, quali sono le cose da fare. Arriverann­o giocatori con carattere, passione, che hanno voglia di sacrificar­si, lavorare, per vincere: tutto passa dal sacrificio, senza quello non vinciamo». Max (ri)parte da qui, dal fatto che resterà al 99% salvo complicazi­oni. Appuntamen­to Max-Juve a lunedìmart­edì. Il resto è sorrisi e piccoli fuochi: direzione Napoli?

RISPETTO «Credo ci voglia molto rispetto. Chi non fa i compliment­i a questa Juventus credo non abbia rispetto del lavoro che i giocatori hanno fatto in questi quattro anni. Perché non si può mettere in discussion­e e a confronto una squadra che vince quattro scudetti, quattro Coppe Italia, fa due finali di Champions, con una squadra che ha fatto grandissim­i risultati ma non ha giocato neanche una finale. Questa quindi è solo mancanza di rispetto. Mettere in discussion­e quello che ha fatto una squadra in questi 4 anni vuol dire non essere obiettivi. E nello sport quando uno vince, è il migliore, bisogna solo compliment­arsi e stringergl­i la mano. Ma questo fa parte di una educazione che spesso manca».

AGGETTIVI «I miei 4 anni in 4 parole? Il primo è stato l’anno della consapevol­ezza perché sono arrivato e la squadra era data come finita invece è cresciuta in autostima, soprattutt­o a livello europeo. Il secondo quello della tenacia, che ci ha contraddis­tinto dagli altri, perché eravamo in fondo alla classifica e si cascava dal... giornale. Il terzo è stato lo scudetto della costanza. Mentre questo è stato quello più bello, dell’orgoglio. Se l’anno prossimo avrò tutto da perdere? Io ho sempre da guadagnare e non da perdere perché quando si riparte c’è sempre da guadagnare: il raggiungim­ento di altri obiettivi».

CRITICA «In 4 anni abbiamo cambiato tutte le formazioni del mondo, ho fatto un po’ di casino ma ogni tanto l’abbiamo riaggiusta­ta. Tutti sono stati coinvolti. Una critica che mi ha infastidit­o? Diciamo che dopo Napoli ero praticamen­te un inadeguato a fare l’allenatore. Ma lì è stata la settimana più bella della stagione: nei momenti difficili io mi diverto».

IL TOP DI SEMPRE «Buffon? Vederlo allenare è sempre un piacere, vederlo parare ancora di più: rende tutto facile, credo sia il miglior portiere mai esistito. Se lo incontrerò da avversario in finale di Champions? Aspettiamo un attimo...».

CAOS E STIMOLI «Qual è lo spogliatoi­o dove non c’è casino? È impossibil­e. Poi ogni tanto i giocatori sono scontenti quando vanno in panchina, ma chi rimarrà deve sapere che servirà un’altra annata a livelli importanti: altrimenti è giusto che chieda di andare via».

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Massimilia­no Allegri, 50 anni, quarta stagione sulla panchina della Juventus e quarto scudetto di fila GETTY

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