Niang-Toro alla finestra Il Mondiale sullo sfondo e un futuro da scrivere
●Belotti si ferma e Mbaye, nella lista dei 23 del Senegal, a Genova torna titolare. Il dubbio: dopo Russia 2018 resterà?
La sfortunata stagione di Andrea Belotti potrebbe essersi chiusa con un giorno e una partita d’anticipo: ieri per il Gallo niente allenamento e solo terapie per una distorsione alla caviglia rimediata in allenamento. Nulla di grave, è la prima impressione dello staff medico granata, ma quanto basta per immaginare che domani a Marassi il capitano sia costretto a marcare visita. Un motivo in più per dare spazio a Mbaye Niang, che nel frattempo ha le valigie pronte: non per abbandonare il
Toro, ma per partire per la Russia: è stato inserito nella lista dei 23 convocati dal c.t. del Senegal Aliou
Cissé, assieme a Kalidou Koulibaly e al portiere della Spal – ed ex granata – Alfred Gomis. Dopo aver messo insieme in stagione, oltre alle tre presenze in Coppa Italia, 26 gettoni in campionato conditi da quattro gol (uno nel girone di andata e tre nel ritorno), Niang adesso ha tanta voglia di rilanciarsi. E prendere parte ad una competizione come il Mondiale rappresenta, per il numero 11 del Toro, un’occasione più unica che rara. Proprio il biglietto aereo per la Russia costituisce infatti uno stimolo in più – e che stimolo... –, tanto che l’ex rossonero adesso deve cercare di approfittare fino in fondo di tutte le opportunità che gli capitano, a partire da quella di domani quando tornerà a giocare dall’inizio.
LA FIDUCIA DI CISSÉ L’infortunio di Belotti, in questo senso, gli spalanca le porte per l’ultima da titolare del campionato e dal senegalese tutti si aspettano risposte. Se le aspetta il Torino, che lo ha coccolato e lo coccola nonostante una stagione ricca di alti e bassi. Se le aspetta proprio il c.t. africano Cissé che ha voluto dargli fiducia inserendolo nella lista del Senegal nonostante in granata non giochi tutti i 90’ filati da quasi tre mesi. L’ultima volta, infatti, successe al Bentegodi contro il Verona: era il 25 febbraio e, nonostante il gol del bomber francese di nascita, il Toro giocò una partita anonima lasciando ai gialloblù tre punti inutili per le velleità veronesi di salvezza, ma pesantissimi per i rimpianti europei dei granata. Due settimane fa, al San Paolo di Napoli, Niang scese in campo da titolare per l’ultima volta con la maglia granata: Mbaye giocò un’ora abbondante prima di far spazio a Belotti, ma non incantò.
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IL NUMERO le gare da titolare (su 26) giocate da Niang in questo campionato: è stato sostituito 14 volte
FAME DI RILANCIO Di sicuro domani le motivazioni saranno alle stelle: vuoi perché l’ex rossonero ritrova quel Genoa che ha rappresentato una parentesi rilevante del suo passato, vuoi proprio per le risposte che tutti si attendono da lui. «Da quando è diventato papà lo vedo più concentrato e motivato», dice Walter Mazzarri, che domani lo collocherà sotto la lente d’ingrandimento. Non c’è dubbio, infatti, che Niang debba interpretare i singoli test – vedi Genoa – e ovviamente i grande esami – leggi Mondiale – come opportunità per rilanciarsi in vista di un futuro che è ancora tutto da scrivere. Con la fine del campionato, il Toro infatti lo riscatterà dal Milan, ma da quel momento in avanti il domani sarà tutto da decifrare.
USCITE A pesare sarà il rendimento del giocatore in Russia, certo, come pure le scelte di Mazzarri, che chiede quattro attaccanti in rosa (e non più i sette richiesti da Mihajlovic) per poter svolgere a dovere il suo 3-5-2. Possibile, dunque, che vengano pianificate uscite dal reparto offensivo. Anche se Niang potrebbe provare a riciclarsi anche da esterno, seguendo quindi lo stesso percorso che potrebbe intraprendere Berenguer. A patto, però, di dare risposte convincenti e concordanti da subito, limitando anche i cali di rendimento e i passaggi a vuoto. Con l’obiettivo di tenersi il Toro e di stregare il Senegal, con cui gioca dallo scorso ottobre e con cui finora ha disputato soltanto quattro partite.