Da Inglese a Simy, sogno per 5 Segnare e rimanere in Serie A

Firenze; Mirko Antenucci ha fatto un gol e generato quello di Paloschi nell’importantissima vittoria contro il Benevento al 36° turno; Simy sta semplicemente trascinando il Crotone. Ma quello che hanno fatto finora non conta più nulla, potrebbe essere cancellato da una sconfitta e dalla retrocessione.

MOTIVAZIONI SPECIALI Per questi cinque attaccanti è stata una stagione particolare. Inglese ha fatto litigare il Chievo e il Napoli, che avrebbe voluto anticipare il suo arrivo. Lasagna per un po’ era sparito dalla circolazione, ma poi ha saputo ritagliarsi un ruolo fondamentale. Pavoletti ha lottato a lungo con la sfortuna prima di tornare sui suoi livelli. Antenucci sembrava destinato a un campionato da riserva e invece domani potrebbe festeggiare non solo la salvezza ma anche la doppia cifra in Serie A visto che è a quota 9. E mentre i suoi colleghi già pensano alle vacanze, Simy non ha ancora potuto prenotare nulla: è stato inserito nella pre-lista della Nigeria, 30 giocatori da cui usciranno i 23 che andranno in Russia per il Mondiale. A questo punto il gigante di Zenga fa bene a sognare: un gol a Napoli dopo la rovesciata alla Juve potrebbe aiutarlo a prendere un biglietto per Mosca. Tutti hanno grandi motivazioni, tutti sono comunque a un bivio della carriera. E magari, prima di scendere in campo, si volteranno per ricordare le altre tappe della carriera. Inglese ripenserà agli esordi col Pescara, Lasagna ai primi gol nella Governolese (in Promozione). Pavoletti ha indossato dieci maglie prima di vestire quella del Cagliari, Antenucci aveva viaggiato dal Molise fino a Leeds inseguendo i rimbalzi del pallone, Simy invece è stato in Portogallo prima di arrivare in Italia. Storie di bomber di provincia, storie di attaccanti che domani cercheranno di far felici cinque squadre e cinque tifoserie, storie di giocatori che da sempre sono abituati a essere giudicati in base ai gol e che stavolta non possono proprio sbagliare. Ma di sicuro non hanno paura, anzi non vedono l’ora di scendere in campo.

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