La Gazzetta dello Sport

GRAZIE FABIO E ADESSO REGALACI LA TOP 10

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Il sogno è durato un’ora, il tempo di gioco del primo set. Ma è stato un bel sogno. Fabio Fognini ha dato tutto ed esce a testa alta dagli Internazio­nali d’Italia: questo ci basta. Nadal è Nadal e sulla terra rossa quando ha un rendimento importante diventa ingiocabil­e per qualunque avversario. Il nostro alfiere era chiamato a disputare la partita perfetta.

Ci è riuscito a tratti, soprattutt­o durante il primo parziale quando ha esibito un ritmo e una qualità di colpi esaltante. Con quel dritto a sventaglio che, giocato sempre in anticipo, è ormai diventato il suo vero marchio di fabbrica. Alla soglia dei 31 anni, Fognini è un giocatore finalmente maturo a cui il tennis italiano e gli appassiona­ti chiedono ora lo sforzo più importante della carriera. E cioè continuare su questa strada per entrare tra i primi dieci giocatori del mondo. Un traguardo che nella storia del tennis maschile finora hanno raggiunto solo due italiani: Adriano Panatta (4) e Corrado Barazzutti (7). Sarebbe finire un lavoro che nel marzo del 2014, quando Fabio si ritrovò al 13° posto del ranking, sembrava cosa fatta. Adesso naviga attorno alla ventesima posizione e deve piazzare lo scatto decisivo.

Per l’azzurro è solo una questione di testa.

A Roma ha dimostrato che quando resta concentrat­o e limita i suoi scatti d’ira è un tennista con i fiocchi. Serve continuità. A cominciare dal prossimo Roland Garros. Il primo esame di una seconda carriera.

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