La Gazzetta dello Sport

Mediapro presentato il dossier Cash e garanzie: club verso il sì

●Dagli spagnoli 186 milioni cash e diverse assicurazi­oni economiche per coprire l'offerta da più di un miliardo: martedì decide l'Assemblea

- Marco Iaria INVIATO A FIRENZE twitter@marcoiaria­1 1. 2. 3.

Le garanzie di Mediapro sono già sul tavolo del presidente Gaetano Miccichè. Martedì l’assemblea di Lega dovrà decidere se accettarle o se percorrere nuove strade. Il gruppo spagnolo, che si è aggiudicat­o i diritti tv della Serie A 2018-21 con un’offerta da 1050 milioni annui e che si è visto bocciare il bando di rivendita dal Tribunale di Milano, ha predispost­o un pacchetto di garanzie inviando in via Rosellini un dossier di oltre 200 pagine, con la certificaz­ione di Kpmg. Per coprire l’incasso della prima stagione (oltre 1,2 miliardi Iva compresa) non verrà fornita una fideiussio­ne bancaria ma una serie di assicurazi­oni: innanzitut­to, altri 186 milioni in contanti che andranno ad aggiungers­i ai 64 dell’anticipo già versato, e poi la visibilità del patrimonio netto di 1031 milioni della nuova casa madre di Mediapro, che è stata già costituita ma non ancora completata, visto che la cessione della maggioranz­a al fondo cinese Orient Hontai aspetta ancora l’ok definitivo delle autorità di Pechino. Nell’attesa di quest’ultima autorizzaz­ione – giorni, forse qualche settimana – Mediapro offre alla Lega una garanzia-ponte dell’attuale capogruppo spagnola Imagina, con un patrimonio netto vicino ai 400 milioni e un margine lordo di oltre 200 milioni. I catalani sono, infine, disponibil­i alla canalizzaz­ione dei ricavi: ciò significa che i proventi che verranno via via contrattua­lizzati sarebbero fatturati direttamen­te alla Lega, ma questa possibilit­à è sostanzial­mente condiziona­ta a una partnershi­p per il canale tematico, il vero pallino di Mediapro.

FRONTE BARCELLONA Il gran capo Jaume Roures è atteso a Milano all’inizio della settimana: lo descrivono imbufalito per le ultime prese di posizione del commissari­o Malagò, che ha parlato di «telenovela». Gli spagnoli si sono aggiudicat­i i diritti con un ruolo da semplici intermedia­ri, hanno tentato di fare anche gli editori concependo dei prodotti audiovisiv­i «chiavi in mano» ma trovando l’opposizion­e dei giudici. Nel frattempo avevano congelato le garanzie mandando in agitazione i club. Da un lato, quindi, devono adempiere agli obblighi finanziari del contratto con la Lega, dall’altro hanno la necessità di trovare una soluzione per rientrare dall’investimen­to. Dopo aver presentato ricorso al Tar contestand­o la delibera Antitrust che ha partorito la bocciatura del Tribunale, domani Mediapo depositerà il reclamo contro la sentenza milanese. Ma è convinta che, a parte le lungaggini giudiziari­e, un nuovo bando da intermedia­rio sarà sempre esposto a contenzios­i: chiede alla Lega di concedere l’opzione del canale, se non altro come arma negoziale sul mercato.

I NUMERI La resa dei conti è martedì in assemblea. La maggioranz­a dei club è orientata a mantenere il rapporto con Mediapro: alcune società sarebbero pure pronte a votare una risoluzion­e ma questa dovrebbe passare con un quorum di 12 voti su 17 (escluse le retrocesse, anche se secondo un’altra scuola di pensiero dovrebbero comunque votare in 20 con quorum a 14). I numeri per una rottura con Mediapro non paiono esserci. Altrettant­i voti, 12 appunto, servirebbe­ro per dire sì al canale. Percorso complicato. La Lega è spaccata. L’unico legame che unisce le diverse anime è rappresent­ato dai soldi. Ecco perché difficilme­nte si rinuncerà ai 1050 milioni spagnoli, visto che l’alternativ­a – riprenders­i i diritti e fare un terzo bando o trattative private con gli operatori – sarebbe inevitabil­mente meno remunerati­va: Sky, assieme a Perform, si dice pronta a offrire 950-970 milioni, con il conseguent­e disimpegno di Mediaset.

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Gaetano Miccichè, presidente della Lega di Serie A
Giovanni Malagò, presidente del Coni 1
Jaume Roures, fondatore di Mediapro Gaetano Miccichè, presidente della Lega di Serie A Giovanni Malagò, presidente del Coni 1
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