La Gazzetta dello Sport

Cagliari, stadio esaurito Lopez: «Pronti alla battaglia»

●Sardegna Arena strapiena: record di spettatori e incasso per la partita che vale una stagione. Il tecnico: «Fiducioso»

- Mario Frongia

CAGLIARI

«Con l’Atalanta, dopo la Fiorentina e la Roma, ci aspetta un’altra battaglia. Siamo pronti». Diego Lopez attende il semaforo verde. Il tecnico è provato. I 90 minuti più recupero che valgono la Serie A, alla vigilia pesano come macigni. Difficile scansare ansia e tensione. In casa Cagliari l’aria è quella di chi sa di non avere vie d’uscita: con i bergamasch­i è vietato sbagliare. «Crediamo nella salvezza e con noi ci sono i tifosi: averli avuti al fianco durante l’allenament­o ci ha dato una forza speciale». Segnali e suggestion­i. Quel filo di coraggio e grinta utile per mettere Padoin e compagni sul sentiero giusto. La stagione dalle mille sfaccettat­ure si avvia al termine con una gara thrilling. Un testa coda senza cinture di sicurezza e air bag. La tifoseria ha risposto presente: i 16.233 paganti della gara contro la Juventus verranno quasi certamente superati. E sarà record di incasso per la Sardegna Arena. La curiosità? Cagliari è invasa dai tifosi bergamasch­i, anche il «formaggino», settore dedicato ai tifosi ospiti tra Distinti e Curva sud, è al completo. Insomma, un mix di palpitazio­ni, furore agonistico, voglia di chiudere quanto prima i conti con la salvezza. Lasciando ad altri il compito di affiancare Benevento e Verona.

FIDUCIA «Sono fiducioso, ho visto come abbiamo lavorato in settimana. La partita più importante della mia carriera? Lo è stata quella contro la Fiorentina, lo sarà questa. L’Atalanta per tecnica, fisicità e organizzaz­ione vale una delle grandi del campionato. Ma adesso, queste sono consideraz­ioni che servono a poco. Dobbiamo pensare a giocare con la testa giusta. Come abbiamo fatto con la Roma, senza portare punti a casa, e a Firenze: vincere fa sempre bene, ma quella di domenica scorsa è stata una vittoria molto importante. Anche perché ha premiato il lavoro fatto nel tempo».

MODULO «Non dico i tre che giocano dal via. Non voglio concedere nessun vantaggio agli avversari». Lopez, palla avanti e pedalare. Con profilo basso. «Il presidente? Ci siamo sentiti come al solito». Giulini è atteso stamani in città. Cagliari-Atalanta è ad alto valore aggiunto. La finale, come la chiama il tecnico, scomoda progetti e categoria, ambizioni e prospettiv­e. Una roulette russa di cui si sarebbe fatto a meno. «Come sta la squadra? Arriviamo alla partita come siamo arrivati alla gara di Firenze, abbiamo lavorato bene con la testa sul campo. L’assetto? Decido a poche ore dal match. Se si gioca a quattro bisogna lavorare molto sul modulo, anche se quando siamo arrivati i ragazzi l’avevano già provato». La sensazione è che si riparta con gli undici visti dall’inizio al Franchi. Con la riconferma di Faragò e Lykogianni­s terzini, Barella in regia e Cigarini, che pare destinato alla panca. Più Ionita, «guastatore» sui palleggiat­ori di Gasperini, alle spalle di Pavoletti e Farias. «Castan? È convocato. Ha accelerato il recupero ma non ha la partita nelle gambe. Che Cagliari mi aspetto? Quello visto a Firenze, che fa con determinaz­ione le cose provate in settimana».

 ??  ?? Diego Lopez, 43 anni, allenatore del Cagliari , deve salvarsi GETTY
Diego Lopez, 43 anni, allenatore del Cagliari , deve salvarsi GETTY

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy