Di Francesco tra bei ricordi e nuova Roma «Alisson resta e Berardi è ok»
● «Il Sassuolo mi ha dato tanto, ma voglio il 3° posto». Mercato: «Per me il portiere rimane e Domenico ha tanto talento»
«La narrativa è una faccenda spietata», racconta lo scrittore statunitense John Irving, spiegando come nei romanzi capita di far morire anche personaggi a cui ci si affeziona. Ecco, possiamo dire che anche il calcio a volte sa essere senza cuore, so- prattutto quando, per vincere, certi affetti bisogna farli soffrire. Ne sa qualcosa Eusebio Di Francesco, che oggi torna a Reggio Emilia per sfidare il «suo» Sassuolo, cioè la squadra dove è rimasto dal 2012 al 2017, masticando anche il pane duro di un esonero e poi un ritorno in sella. Diciamo la verità, il patron Squinzi la scorsa estate avrebbe voluto tenerlo ancora e quindi qualche ruggine raccontano ci sia stata, ma la sua dichiarazione di qualche giorno fa – «Di Francesco ha lasciato un vuoto» – certifica il ruolo avuto dall’attuale allenatore della Roma. «Sarò felice di rivedere tanti amici e tanti ragazzi con cui ho condiviso storie importanti – dice infatti quest’ultimo -. Il ricordo di Sassuolo resta indelebile nel mio cuore, ci sono state emozioni importanti. L’ambiente è unico per crescere lavorare in un cer- to modo. Umanamente ho lasciato e ricevuto grandi insegnamenti. Penso poi a Magnanelli, un simbolo che porterei ovunque per far capire come si può arrivare a certi livelli con mentalità, dedizione e la capacità di stare sempre sul pezzo». Detto questo, la Roma che giocherà col lutto al braccio per la morte dell’ex presidente Anzalone – va a Reggio Emilia per centrare quel 3° posto che santificherebbe la stagione. «Ci tengo, ma il Sassuolo è in salute. Nelle ultime 10 gare hanno perso solo una volta, non sarà facile. Li conosco bene. Saranno concentrati e vorranno fare bella figura». Quella che è riuscita alla Roma. «Abbiamo riavvicinato la gente, ma per me non basta. Deve essere un punto di partenza. Dobbiamo avere massima attenzione in tutto ciò che faremo, sia in sede di mercato che nella gestione di tutta la stagione. Bisogna ancora migliorare. Il bilancio? In Champions possiamo solo dare un ottimo voto. In campionato dispiace avere questo distacco da quelle che stanno davanti; potevamo fare meglio sia dal punto di vista dei punti che dei gol, che hanno fatto la differenza. Resta un campionato positivo, perché abbiamo raggiunto la Champions». Qualche amarezza però c’è stata. «La delusione più grande è stato il pregiudizio. Mi infastidisce nei confronti di tutti e quindi anche nei miei, ma c’è stato nella parte iniziale della stagione. Parlando di campo, non mi sarei aspettato difficoltà così grandi a dicembre e gennaio. Ha compromesso un po’ il torneo».
ALISSON, BERARDI, KLUIVERT I titoli di coda sul mercato. Domanda nel cuore dei tifosi: resterà Alisson? «Nel calcio non c’è mai nulla di definitivo. Sono convinto, per ciò che mi è stato detto e per sensazioni mie, che resterà e ne sarei felice per lai crescita sua e di tutti». Più diplomatico invece su due obiettivi giallorossi, oggi avversari, Politano e Berardi, oltre al solito Kluivert (Ajax). «Hanno talento e sono legato a loro, a Berardi specialmente; veniva dalla Primavera ed è cresciuto con me». Poco per dire che sarà della Roma, abbastanza per pensare che la caccia sia aperta.
I PARERI
«Il bilancio? Champions ottima, ma in campionato troppo distanti dalle prime. All’inizio mi hanno dato fastidio i pregiudizi»
«Il brasiliano? Nel calcio non c’è mai nulla di definitivo, ma ho notizie e sensazioni positive»