Zenga, Napoli, la delusione Italia ’90 e la paura della B
●Il tecnico rossoblù nello stadio del gol di Caniggia: «Retrocedendo finirei quasi in lacrime ed esaurito, ma siamo cresciuti»
È
da quella maledetta notte del 1990 che Walter Zenga vuole scacciare l’incubo del San Paolo, e oggi avrà una occasione propizia per provare a mettersi finalmente alle spalle quel gol di Caniggia in Italia-Argentina, semifinale Mondiale, che resta una macchia sulla sua straordinaria carriera da portiere perché anticamera della eliminazione. TRAGUARDO Il Crotone vuole prendersi la salvezza a Fuorigrotta, con un orecchio teso a quanto accadrà sugli altri campi. Del resto, i calabresi sentono di meritare il traguardo tanto atteso, che però dalla scorsa settimana sembra essersi pericolosamente allontanato. «Ci sono ancora 90 minuti e daremo battaglia – ha promesso in conferenza –. Siamo cresciuti, abbiamo acquisito consapevolezza e sono quasi sull’orlo di un esaurimento a pensare di non riuscire a centrare la salvezza. Non dico piangere come nel vedere Rocky IV, ma quasi. Certo, in campo penseremo a mille cose, ma dovremo basarci solo sulle nostre forze».
INCROCI Del resto, sono ancora vive le polemiche per quanto accaduto nella penultima giornata, quando solo il Crotone tra le pericolanti non è riuscito a vincere contro una Lazio motivata dall’obiettivo Champions. «Mi sono tappato le orecchie, non volevo sapere i risultati. Stavolta sarà diverso, la nostra sarà una partita molto tosta per l’adrenalina e soprattutto per la tensione che avremo addosso». Zenga, alla guida della Sampdoria, ha messo in crisi Sarri all’esordio di quest’ultimo sulla panchina del Napoli al San Paolo (finì 2-2) ed anche all’andata ha quasi trovato l’antidoto .
SARRI E D’ALESSIO Adesso Zenga ritroverà Sarri – del quale è un grande estimatore e che ha «studiato» dall’alto della tribuna stampa in occasione di Napoli-Manchester City – per quella che potrebbe essere l’ultima recita napoletana del tecnico azzurro. Niente sentimentalismi, però. Oggi l’Uomo Ragno dovrà provare a vincere e per farlo si affiderà a Simy, che ha fatto vivere un sogno al pubblico napoletano con il suo gol alla Juve, che sembrava aver lanciato gli azzurri verso lo scudetto nel giorno del 2-1 contro il Chievo. Allora il Crotone aveva ripreso coraggio e vigore e pareva lanciatissimo verso la permanenza in A, che anche lo scorso anno arrivò davvero last minute. Doveva essere una festa per tutti oggi, così si augurava l’ex di turno Benny Carbone, vice di Zenga che a Napoli è stato l’erede di Zola e Maradona (come recitava un celebre coro del San Paolo a metà degli anni novanta). Sul prato di Fuorigrotta Benny ha pure registrato una canzone con Gigi D’Alessio, oggi invece vorrebbe brindare alla salvezza con tutti i crotonesi sulle note di Rino Gaetano.