Kovac si presenta con la Coppa Bayern battuto dal suo allenatore
●Il prossimo tecnico dei bavaresi li stende con l’Eintracht: doppietta di Rebic
In lacrime ma con la coppa in mano: così si presenta Niko Kovac di fronte al Bayern, mentre Rummenigge e Hoeness impietriti assistono al trionfo del loro prossimo allenatore. Il successore di Jupp Heynckes lavorerà da luglio a Monaco, però ieri ha fatto uno scherzo da ricordare. L’Eintracht porta a casa la Coppa di Germania, la quinta per la squadra di Francoforte, 30 anni dopo l’ultimo successo. Il Bayern dei sei titoli consecutivi in Bundesliga prende la medaglia dei battuti e la nasconde: non capitava dalla finale 2012 (5-2 dal Dortmund, con tre gol di Lewandowski) di passare da sconfitti sul podio. Jupp Heynckes chiude con il magone una carriera stupenda, anche se alla vigilia aveva detto: «La mia carriera è finita nel 2013, con il Triple. Questo seguito è stato soltanto un piacere a degli amici». Come con Ancelotti un anno fa, il Bayern ha vinto «soltanto» il campionato, sui tre titoli canonici.
GOL E VAR Fra l’altro il Bayern si lamenta a ragione perché al 94’ non gli viene fischiato il netto rigore del possibile 2-2. E dire che l’arbitro Zwayer lo riguarda al video. Ma Ante Rebic, ex Fiorentina e Verona, è il protagonista con una doppietta (errori di Thiago e James). Lewandowski fa 1-1, il Bayern prende due traverse con «Lewa» e Hummels, ma al 96’ Gacinovic fa 3-1 a porta vuota, con il portiere nell’altra area per il colpo della disperazione.
ÖZIL E GÜNDOGAN Prima della partita, la federazione ha diffuso via Twitter una foto di Gündogan e Özil a colloquio con Löw, Bierhoff e il presidente federale Grindel. I giocatori, tornati apposta dalle vacanze, sono stati redarguiti per aver posato in una fotografia con il presidente turco Erdogan. I due nazionali tedeschi con famiglie turche sono passati anche dal presidente della Bundesrepublik Steinmeier (su ordine o desiderio, ci sono versioni differenti). A loro è stato ricordato che i nazionali sono simbolo di integrazione e non di rivendicazioni politiche: avrebbero promesso di «sostenere la loro attuale nazione e nazionale».