La Gazzetta dello Sport

Parma, la lezione dei magnifici 7

●Barilla è uno degli imprendito­ri arrivati dopo il fallimento: «Ora è una società sana»

- Andrea Schianchi INVIATO A PARMA

Gli occhi ancora stropiccia­ti dalla felicità, le gambe che ormai vanno da sole, tale e tanta è la stanchezza, le mani che stringono quelle di chiunque passi lì vicino, uomini, donne, signore attempate e bambini che si affacciano e dicono: «Compliment­i, mister! Grande capitano. Ci avete regalato un sogno». Così Roberto D’Aversa, l’allenatore, e Alessandro Lucarelli, l’uomosimbol­o, vivono le ore dopo la grande impresa: seduti al tavolo di un ristorante all’aperto, nel cuore della città, a godersi il momento della gloria come premio di una fatica pazzesca. «Perché ne abbiamo fatta tanta, di fatica - spiega D’Aversa - E prima di questa gioia ci sono stati anche parecchi momenti bui. Ma siamo sempre riusciti a superarli tutti insieme: la società, la squadra, i tifosi. E’ così che si arriva lontano: unità d’intenti e spirito di sacrificio, a volte, contano più dei moduli di gioco». Lucarelli annuisce e, a confermare che dentro la felicità c’è spesso anche il dolore, mostra il ginocchio sinistro sul quale sono ancora visibili le cicatrici della recente operazione al menisco e la caviglia destra gonfia e livida per i maltrattam­enti subiti nell’ultima sfida a La Spezia. «Ne vale la pena, però - precisa subito il capitano - Abbiamo compiuto un’impresa straordina­ria, nessuno ci era mai riuscito: dalla serie D alla serie A in meno di tre anni. Chi l’avrebbe immaginato?».

PERCORSO Da Parma, da questa città che si scopre improvvisa­mente in amore, arriva una lezione che il calcio italiano non dovrebbe sottovalut­are. Tutto è possibile, nulla è proibito, nemmeno nel complicato universo del pallone, se un gruppo di sette imprendito­ri, nella primavera del 2015, si mette insieme per rifondare la società appena fallita, riparte dalla serie D, lotta contro i mulini a vento e, nella primavera del 2018, festeggia l’approdo in paradiso. Guido Barilla è uno di questi sette imprendito­ri e racconta: «Il segreto di questo successo è l’unione che c’è sempre stata tra noi soci. Anche nei momenti difficili, siamo usciti dalle riunioni con le idee chiare e gli stessi obiettivi. All’inizio, lo ricorderet­e, avevamo parlato di voler fare un calcio “biologico”, diciamo diverso rispetto ai canoni tradiziona­li. Poi, in corso d’opera, abbiamo corretto leggerment­e il tiro, senza però mai venire meno ai nostri principi: l’arrivo a Parma di un dirigente come Daniele Faggiano è stato determinan­te, lui ha tenuto insieme i vari settori del club. Ora la società è sana, non ha debiti e ha una struttura che, nel corso di questi tre anni, si è sviluppata. Noi imprendito­ri questo potevamo fare, e questo abbiamo fatto: abbiamo giocato da squadra. Al resto, che è sicurament­e il più, hanno pensato l’allenatore e i giocatori che sono stati fantastici». Dalla Romagna arrivano i compliment­i di Arrigo Sacchi, che a Parma, e al Parma, è legato da un sentimento profondo. «Un’impresa storica, meraviglio­sa. Sono felice soprattutt­o per la gente che si merita di avere la squadra in Serie A».

FUTURO A far girare il motore di questa macchina che, tre anni fa, aveva bisogno di un inevitabil­e periodo di rodaggio, è stato Marco Ferrari, autentico deus ex machina di tutto il progetto. «Il calcio è un mondo che fa paura - spiega - perché ci sono prezzi folli. A volte, tuttavia, basta poco per fare qualcosa di grande per una città intera. Sono orgoglioso di esserci riuscito assieme agli altri soci. Ma non sono stato solo: nell’ultimo anno non posso dimenticar­e l’impegno dell’avvocato Malmesi e di Pietro Pizzarotti, uno dei figli di Paolo, che hanno dato l’anima per questo progetto». Adesso si deve programmar­e il futuro. La maggioranz­a delle azioni è di proprietà di Jiang Lizhang, il giovane imprendito­re cinese che è il presidente del Parma e fino a questo momento ha speso circa 18,5 milioni di euro. La promozione in Serie A, in termini economici, vale circa 40 milioni, e ciò significa che Lizhang ha fatto un buon affare. Si tratta di proseguire con saggezza, senza fare il passo più lungo della gamba: l’equilibrio, alla lunga, è una qualità che paga.

 ?? LAPRESSE ?? L’esultanza dei giocatori del Parma dopo la vittoria a La Spezia e la promozione in Serie A
LAPRESSE L’esultanza dei giocatori del Parma dopo la vittoria a La Spezia e la promozione in Serie A
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In alto, da sin. Guido Barilla, Nevio Scala e Marco Ferrari il giorno della presentazi­one della società. Sopra, Jiang Lizhang (des.) col dirigente Hernan Crespo
LAPRESSE COOPERAZIO­NE ITALIA-CINA In alto, da sin. Guido Barilla, Nevio Scala e Marco Ferrari il giorno della presentazi­one della società. Sopra, Jiang Lizhang (des.) col dirigente Hernan Crespo
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