Dovi in agguato «Col braccino nella qualifica, ma in gara...»
●Andrea: «Per ora è meglio del previsto». Rossi: «Zarco più veloce e non so perché»
Andrea Dovizioso, 5°, è indicato da Marc Marquez come «il favorito alla vittoria». Valentino Rossi, 9°, per i suoi rivali «non ha il passo per vincere, ma non è nemmeno troppo lontano». Insomma, anche se le qualifiche non sono state MILAGRO esaltanti, Dovizioso e Rossi vengono accreditati di una sicura competitività. Sarà davvero così? Andrea ci crede, anche se non si sente il più veloce, mentre Valentino appare più perplesso. «Il mio passo è buono, ma niente di eccezionale» è l’analisi del pilota Yamaha. Il Dovi, invece, sa di avere la velocità per provare a giocarsela: finora tutto è andato bene, addirittura oltre le aspettative. Qualifiche a parte, naturalmente. «Mi è venuto il braccino nel T1 e T2 (i primi due settori della pista, n.d.r.): non sono stato sufficientemente aggressivo in staccata, mentre guidavo mi sono reso conto di non sfruttare al meglio il potenziale della moto» ammette con la solita onestà. È l’unica pecca di due giorni di prove sviluppatisi come piace a lui: la velocità messa in mostra fin dal primo turno, accoppiata al meteo favorevole, gli ha consentito di concentrarsi sui dettagli. «Dopo che in FP2 avevo messo al sicuro l’accesso in Q2, in FP3 ho potuto provare al meglio le gomme: nei quattro turni, ho utilizzato tutte le mescole a disposizione, raccogliendo tanti dati, con riscontri positivi per ogni soluzione. Le sensazioni sono positive, migliori del previsto» conferma.
NO FAVORITO Dovizioso, però, non si sente il pilota da battere. «Il mio passo non è superiore a quello degli altri, Zarco e Marquez mi sembrano particolarmente veloci. Siamo in tanti con un buon ritmo: a fare la differenza sarà l’intensità, quante energie usare per essere efficace. Come sempre, in gara i valori saranno molto differenti», conclude. Lo spera anche Rossi, caduto senza conseguenze in FP4. Ma senza troppa convinzione: «Zarco, Marquez e Dovizioso hanno qualcosa in più. Poi ci siamo io, Iannone, Lorenzo, Viñales, Petrucci e Miller con passo simile. La verità è che qui abbiamo iniziato bene, ma non abbiamo progredito come i nostri avversari. E, come sempre, siamo più veloci al mattino che al pomeriggio, quando sull’asfalto ci sono 15° in più». La differenza con Zarco sul singolo giro (0”715) e sul passo è evidente: anche per Rossi è difficile da spiegare. «È stato veloce oggi, come lo è stato negli altri GP. E ha un ottimo passo: non conosciamo il motivo, ma sappiamo che è più veloce. Sembra che riesca a consumare meno le gomme: giro dopo giro va sempre più forte, mentre io fatico di più. Dobbiamo provare a mettere a posto gli ultimi dettagli», rende onore al pilota francese.