SARRI-NAPOLI CI RISIAMO: «NON SO SE RIMARRÒ QUI»
Il presidente: «Tempo scaduto» Il tecnico replica: «Non so se resto»
De Laurentiis: «Il tempo è scaduto». Le alternative Giampaolo ed Emery
La pazienza ha un limite. E quella di Aurelio De Laurentiis l’ha oltrepassato. Il dopo gara è una nuova opportunità per tentare di stanare il proprio allenatore, per convincerlo a venire fuori, ad abbattere quelle resistenze che, finora, gli hanno impedito di decidere. Adesso, non c’è più tempo, il campionato è finito e nelle prossime ore il presidente vorrà una risposta dal tecnico. Bisogna programmare e il club non può pendere dalle incertezze di Maurizio Sarri. Lui, vive il tormento interiore, è preoccupato da quanto potrà avvenire nei prossimi giorni. La sua preoccupazione più grande è quella di perdere alcuni tra i suoi giocatori più importanti, gente il cui futuro è legato ad una clausola rescissoria. Ci vogliono 28 milioni di euro per ingaggiare Dries Mertens, mentre ne bastano 6 per assicurarsi Albiol. E anche Callejon ne ha una relativamente alta: con 20 milioni potrebbe finire al Milan insieme con Reina. Insomma, c’è la possibilità che la squadra attuale possa essere smembrata, che il nuovo organico possa fare fatica a ripetere lo stesso campionato di quest’anno. Preoccupazioni che tengono in apprensione Maurizio Sarri che è anche in attesa di un segnale dal Chelsea, l’unico club a lui
●Distanza tra i due, il patron vuole una risposta subito. L’allenatore: «Se cambio, vado all’estero»
interessato seriamente. La vittoria in Fa Cup, probabilmente, potrebbe significare la conferma di Antonio Conte. A quel punto, a lui resterà soltanto il Napoli, prendere o lasciare.
L’AFFONDO Nel dopo partita, è arrivato l’affondo di Aurelio De Laurentiis. Dopo aver brindato con la squadra al secondo posto, il presidente è andato giù duro su Sarri. «Se resta? Dovete chiederlo a lui, a me non ha mai voluto rispondere, ha sempre demandato al suo agente, Pellegrini. L’ho chiesto a Pellegrini e lui mi ha risposto, boh! Per me la data non c’è più, il tempo è scaduto», ha detto lasciando intendere che difficilmente si arriverà ad un accordo con Sarri per continuare insieme. «A un certo punto l’abbiamo affrontato questo problema, in tutti i modi, poi io mi devo prendere la responsabilità, dobbiamo andare avanti. Non è detto che vada via, c’è una clausola vediamo cosa accadrà».
VERSO L’ADDIO Le dichiarazioni successive di Sarri hanno in parte confermato la sua incertezza che tende all’addio. I due si ritroveranno, probabilmente, nelle prossime ore, De Laurentiis vuole chiudere in tutta fretta la questione, è stanco di aspettare, ha una stagione da programmare e non può più dipendere dalla risposta del suo allenatore. «Se il tempo è scaduto, ci sarà un recupero. Avere un giorno o due di tempo, dopo un’annata del genere mi sembra il minimo. Ha ragione Insigne, io non so cosa farò. Dormirò per la prima volta senza stress, parlerò con la mia famiglia, dopodiché comunicherò al presidente», ha ribattuto il tecnico alle dichiarazioni di De Laurentiis. Il caso è aperto, il botta e risposta attraverso i media conferma che tra i due non c’è più feeling. «Se resto qui voglio avere la percezione che sia possibile ripetersi, la certezza non si può avere. Ci sono delle clausole rescissorie per dei calciatori che potrebbero andare via (Mertens, Albiol, Callejon, ndr) e che sarà difficile sostituire».
COL CUORE «L’unico sì – conclude Sarri – è quello del mio cuore, perché questa squadra è e sarà nel mio cuore, anche se poi certe storie non vanno macchiate. Di sicuro, se dovessi cambiare mi piacerebbe andare all’estero visto l’amore totale che ho per questa tifoseria. In Italia no, sarebbe troppo presente il ricordo di questi tre anni di Napoli».