MANITA MILAN IN EUROLEAGUE DALLA PORTA PRINCIPALE
Simeone spaventa Poi si scatenano Calha e Cutrone La Fiorentina è k.o.
Calha e Cutrone stendono la Fiorentina: il turco ispira, doppietta del baby bomber
Le vacanze sono guadagnate e meritate. Il Milan è rimandato a settembre, direttamente ai gruppi di Europa League, ma si tratta comunque di una promozione, per come il Diavolo ha messo il timbro sul suo sesto posto: stesso risultato dello scorso anno, e ci si aspettava sicuramente di più dopo la ricchissima campagna acquisti, ma il trend sembra ascendente. L’apparenza è dovuta ai meriti di Gennaro Gattuso: con l’ultima netta vittoria sulla Fiorentina il conto parla di 44 punti con lui in panchina, 39 nel girone di ritorno. Significa 78 sulla proiezione di un campionato intero, cioè – guardando la classifica finale – terzo posto, questo sì in linea con gli ambiziosi programmi di inizio stagione. L’ultima esibizione contro la Viola conferma l’impianto di gioco gattusiano, che ama sviluppare gioco con i triangoli laterali tra terzino, mezzala e attaccante esterno, e che proprio lì ha trovato il possibile leader tecnico del prossimo futuro, cioè Hakan Calhanoglu. Per il turco, protagonista assoluto del finale di stagione rossonero, il gol su punizione dell’1-1 (doveva essere uno specialista, ma non segnava da fermo dal 2015), due assist e mezzo, altre giocate su quasi tutto il fronte d’attacco. L’unico neo è quell’ammonizione per simulazione (fuori area) sul finire di primo tempo: Hakan era diffidato e scatterà la squalifica, da scontare al primo impegno ufficiale della stagione, a oggi la Supercoppa italiana contro la Juventus fissata per il prossimo 12 agosto.
IL CERCHIO L’assenza di Suso ha poi portato all’inserimento a destra di Cutrone, più punta e più «verticale» rispetto allo spagnolo. La soluzione dà frutti – e potrebbe essere un pensiero da conservare se Suso dovesse andarsene –, perché con Patrick in aggiunta al centravanti il Milan ha più presenza in area di rigore, zona nella quale il giovane attaccante rossonero dimostra di non perdere mai di vista la porta: da segugio del gol la realizzazione del 2-1, quella più importante, che svolta la partita e libera il Milan dai retropensieri e da ulteriori complicazioni. Il campionato rossonero era cominciato proprio da Cutrone, che aveva
guadagnato il rigore del primo vantaggio a Crotone alla prima di campionato, e in qualche modo il cerchio si chiude, considerando che ieri c’era in campo la seconda formazione titolare più giovane dell’intero campionato, superata appunto solo da quella in Calabria ad agosto. La circonferenza del cerchio rossonero ha seguito una linea indegna di Giotto, ma sotto Gattuso – escludendo i primi tempi durissimi e un paio di scivoloni – ha perso frammentarietà e trovato una continuità che rappresenta un buon punto di ripartenza.
OPPOSIZIONE FORMALE Quanto a ieri, la Fiorentina che poteva ancora sperare in un posto in Europa (e vincendo l’avrebbe pure agganciato) ha messo in campo un’opposizione più di forma che di sostanza. Chiesa e Simeone hanno fatto aleggiare sul Meazza lo spavento con una giocata da «il futuro è qui»: assist affilato di Federico a tagliar fuori la difesa, scavetto del Cholito davanti a Donnarumma. Dopo palla riconquistata e persa da Bonucci in un tentativo di pressing ultra-avanzato ben oltre la metà campo. Ma la paura è durata non più di tre minuti. Il Milan aveva cominciato dal via a macinare gioco, con particolare efficacia negli accentramenti tra le linee di Bonaventura e gli strappi senza palla di Kessie, e ha rimediato subito con Calhanoglu. E anche Kalinic, con qualche sponda preziosa, è sembrato più inserito del solito (e ha pure segnato il gol della sicurezza, quello del 3-1). Meno il portoghese André Silva, ancora poco efficace. Pioli si è ritrovato presto senza un centrale, poi ha dovuto cambiare il portiere e poi anche l’altro centrale. La formazione raffazzonata ha esposto la squadra al palleggio rossonero – mai troppo insistito, anzi, sempre indirizzato in verticale – e le distrazioni individuali hanno fatto il resto.
●L’estate dei rossoneri non sarà rovinata dai preliminari di Europa League: larga e meritata la vittoria contro i viola che si sono sciolti presto