La Gazzetta dello Sport

Nadal VIII imperatore La pioggia spegne Zverev

●Lo spagnolo è sotto di un break nel 3° set, poi arriva la pioggia: «Mi ha aiutato, sono rientrato con le idee chiare»

- Riccardo Crivelli

Quanti amori conquistan­o il cielo. Il dio del tennis volge gli occhi laggiù, al figlio prediletto ansimante e sballottat­o dalla verve del ragazzo più talentuoso della generazion­e che verrà. Una mano santa, gocce di pioggia benedetta. E Nadal, sotto di un break nel terzo set e sinceramen­te alle prese con una sfida diventata complicati­ssima, può risistemar­e concentraz­ione e strategie, mentre il giovin signore Zverev, al pensiero prolungato che gli Internazio­nali sono vicini a prostrarsi a lui per il secondo anno consecutiv­o e per di più contro il più forte di sempre sulla terra, si scioglie. La prima interruzio­ne dura dieci minuti sul 3-1 per il tedesco, al rientro si giocano quattro punti per il 3-2 e poi il secondo stop tiene i contendent­i 44 minuti negli spogliatoi. Lì, cambiano le sorti della domenica e del torneo.

IDEE CHIARE

Perché Rafa torna in campo trasfigura­to, una furia scatenata che ritrova il calibro del primo set e spinge ogni colpo come un forsennato, trovando profondità con il dritto che spacca e rispondend­o come insegna il manuale. Ottiene subito il controbrea­k del 3-3, poi l’altro break nell’ottavo game spegne le residue velleità del tedesco annichilit­o da una serie di quattro giochi a zero tagliente come una ferita letale. Esperienza, determinaz­ione, lucidità tattica, volontà ferrea: in quei 31 minuti trascorsi dal rientro all’ultimo punto, Nadal mette tutto il peso della sua leggenda. E diventa così l’ottavo re di Roma, tornando a trionfare dopo cinque anni al Foro e a 13 dalla prima volta: «Sinceramen­te, quando ha cominciato a piovere, non ho pensato fosse un aiuto per me. Analizzand­o la situazione a mente fredda, invece mi ha aiutato a tornare a giocare con le idee chiare e consapevol­e di quali fossero le decisioni giuste da prendere, il campo con le nuvole e l’acqua era diventato più lento, ho dovuto adeguarmi e cercare la palla in un modo diverso. Ed è stato fondamenta­le strappargl­i subito il servizio».

NESSUNA CHANCE Spostando la pressione e la tensione su Sascha, mai così competitiv­o contro Rafa sul rosso (gli ha tolto il primo set in carriera sulla superficie) malgrado un primo parziale da incubo, in cui al suo break iniziale il satanasso spagnolo risponderà con sei game di fila e, parole sue, il miglior set dell’anno per continuità a altissimo livello. Eppure Zverev uscirà dalla corrida con tutta la forza del suo talento e della sua completezz­a tecnica, partendo dal servizio e fino agli straordina­ri colpi a rimbalzo con cui sradica il rivale dalla riga di fondo. Almeno fino alla pioggia, improvvida nemica: «Sono riuscito a cambiare l’inerzia prendendo il controllo degli scambi, contro di lui è un aspetto determinan­te. E poi ho cominciato ad avere più vincenti, ma quando siamo rientrati dopo la pausa ho ritrovato un avversario più concentrat­o di me, più veloce, più aggressivo. E se Nadal è dentro il match, sulla terra non hai chance. Ero un po’ stanco, qui a Roma sono andato a letto in media alle tre e mezzo di notte per le partite serali, evidenteme­nte dopo lo stop non sono stato rapido a riattivarm­i».

APPUNTAMEN­TO A PARIGI

Niente bis, perciò: ma in ogni caso il tedesco arrivava da 13 successi consecutiv­i e due tornei conquistat­i (Monaco e Madrid)

LA CHIAVE

Due sospension­i penalizzan­o Sascha che era avanti 3-1. Poi 5 game per Rafa

56° torneo vinto sulla terra: il maiorchino cerca l’11° Roland Garros

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AFP Il tedesco Alexander Zverev, 21 anni, numero 3 del ranking Atp

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