La Gazzetta dello Sport

Gattuso: «Al 99% merito dei ragazzi Ripartiamo da qui»

●>ino si riconcilia con Joe Jordan e guarda avanti: «Mi aspetto pochi rinforzi, funzionali ed esperti»

- Alessandra Gozzini MILANO

Rino Gattuso aveva promesso una passeggiat­a di 30 chilometri nel caso in cui il Milan avesse centrato il sesto posto: rispetterà la parola data. «Parto da casa con mia moglie dietro in macchina così se mi succede qualcosa... Fra martedì e mercoledì ci prepariamo». Con il Milan ha trovato una strada in salita, si è seduto sulla panchina il 3 dicembre scorso e ha pareggiato a Benevento: un sentiero divenuto subito ripidissim­o. Ha preso ossigeno nella prima vittoria casalinga contro il Bologna e di nuovo è inciampato sul campo del Verona. Nel derby dei giorni di Natale poteva rendere tutto ancora più complicato e tortuoso, invece la vittoria ha spianato la strada a 13 risultati utili consecutiv­i, coppe comprese. La scalata si è interrotta con l’Arsenal, dove comunque il Milan aveva ben figurato. Il saliscendi successivo ha toccato il punto più basso nella sconfitta casalinga contro il Benevento, da cui il gruppo ha poi saputo rialzarsi.

MEDIA CHAMPIONS Vista da un altro punto d’osservazio­ne può invece sembrare tutta una lunga discesa: nel girone di ritorno, con Gattuso alla guida, la squadra ha conquistat­o 39 punti, terza dietro Juventus e Napoli. Con l’ultima vittoria sulla Fiorentina Rino ha reso anche più breve la via per l’Europa League: niente turni preliminar­i. Così è salva anche la deviazione che in estate porterà i rossoneri in tournée negli States. Era tutto quello che Rino chiedeva e tutto ciò che ora lo rende soddisfatt­o. «Ripartirem­o da qui, da questo entusiasmo e dallo zoccolo duro che abbiamo formato. Niente era scontato e niente era facile: merito della squadra che ha sempre seguito e rispettato quanto DALLA RISSA AI SORRISI Rino Gattuso e Joe Jordan sette anni dopo: nel 2011 Ringhio litigò con lo Squalo, ex rossonero e allora vice allenatore del Tottenham, durante un match di Champions a San Siro. Ieri, i due si sono incontrati: niente spintoni, ma soltanto sorrisi

proposto da me e dal mio staff, non c’è stata una polemica e nessun bordello da parte chi giocava meno: il 99% dei meriti è della squadra». L’ 1% di Rino gli vale comunque un bel giudizio in pagella: «Mi date 7? Bene, non l’ho mai preso nemmeno a scuola». Sul futuro il tecnico ha le idee chiare: «Mi aspetto pochi rinforzi ma funzionali, tra cui un centrocamp­ista e un esterno. Servono giocatori d’esperienza, che si può avere anche a 24-25 anni se si hanno alle spalle tante gare ben fatte. Oggi a tavola abbiamo parlato 4 ore con Fassone e Mirabelli e presto ci rivedremo, siamo giovani e dobbiamo rinforzarc­i».

VITA Il d.s. Mirabelli, protagonis­ta con Fassone dello striscione di lode pre-gara, si congratula: «Sono contentiss­imo del suo percorso, sembra alleni da una vita». Tanti compliment­i non fanno uscire Rino di carreggiat­a,

anzi, ricambia: «Devo ringraziar­e il gruppo e chi mi ha portato qui, cambiandom­i la vita, Mirabelli. Ci sono stati momenti difficilis­simi ma ho trovato grande senso di appartenen­za. Ho rotto le scatole per 5 mesi ma nessuno mi ha mai mancato di rispetto e questa è stata la mia fortuna. La strada resta lunga, ho tanto da imparare ma ho la passione e la volontà di farlo». Rino ha parlato anche di emozioni: «Calhanoglu? Speriamo non si convinca di essere Brad Pitt ma ripensi da dove è partito. Ci ho perso tempo e lui mi ha dato tanto: non lo invento io, l’ho solo fatto ritrovare». Infine per quell’abbraccio con Joe Jordan rivisto a San Siro dopo quella volta che i due, in Milan-Tottenham, andarono faccia a faccia: «Ci siamo abbracciat­i, gli ho chiesto scusa di nuovo: mi era partita la brocca». GETTY

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Rino Gattuso, 40 anni, saluta il pubblico di San Siro a fine partita
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